Hezonja, Campazzo, sangue freddo: il Real è in finale!
Grande prova dei #blancos che espugnano il Carpena e si guadagnano la meritata finale contro Valencia.

Sarà Real Madrid contro Valencia la finale che assegnerà la Liga Endesa 2025.
I campioni uscenti chiudono la serie con Malaga dopo una prova di assoluto spessore in cui hanno saputo soffrire, gestire e piazzare il capo decisivo.
Finisce 79-86 al Carpena. Grande onore agli sconfitti che terminano un stagione da 4 titoli (Intercontinentale, Supercopa, Copa del Rey e BCL): «E' un gruppo umano irripetibile, difficile ce ne possa essere uno simile» dice Ibon Navarro dopo la sirena. Siamo d'accordo.
Il Carpena saluta i suoi eroi, la passione andalusa non ha eguali.
Malaga-Real Madrid: lo scatto locale e la gestione ospite prima del colpo del KO
Ibon ed i suoi non sono disposti a darla su facilmente e partono forte.
Il Real dovrà attendere 23'14" per trovare almeno il pareggio.
La grande differenza rispetto alle prime gare della serie è che Malaga fa canestro da tre: 8/19 al riposo. E sono due triple di Llull a tenere a galla gli ospiti per il 22-16 dopo 10'.
Malaga arriva +12 sul 33-21, gli uomini di Mateo, sornioni, ricuciono e stanno lì nonostante Osetkowski faccia 4/4 dall'arco.
Mario Hezonja è l'anima di questo Madrid nei primi 20. Solita classe cristallina, un senso del dramma questa volta perfetto. Campazzo sembra soffrire, ma sono proprio campioni come lui quelli che sanno ribaltare una gara in cui non tutto pareva funzionare. E se il Facu va, il Real non si batte: è quei automatico.
Tocca poi a Tavares rintuzzare ogni tentativo malagueño di fuga cosicché dopo 30' sono solo 2 i punti di vantaggio dei padroni di casa.
Sornioni, si diceva? Eccoli. Entra inscena il Facu e scava il divario che sarà chiave, Malaga prova a non arrendersi ma non ce la fa.

Hezonja apre, Campazzo chiude ma i rimbalzi pesano moltissimo nel successo “blanco”
Hezonja, appunto, Campazzo, come quasi sempre in questa serie, ma la prova madrilena è di squadra e la valutazione notevole di ben 5 uomini lo chiarisce.

Malaga conduce per 29'57" ma quell'impressione che il Real fosse pronto a piazzare il colpo nel momento chiave c'è stata sin dalle prime battute.
12-6, 14-8 e 12-9: fatto salvo il secondo quarto in cui gli andalusi hanno catturato un rimbalzo in più (9 contro 8), il resto della lotta sotto i tabelloni è stata una discetta mattanza. 46 a 32 è divario incolmabile e sarebbe stato anche di più se non vi fossero state alcune disattenzioni ospiti su 3-4 palloni nella seconda metà gara. Forse l'unico appunto che si può fare alla squadra.
Ad inizio serie avevamo ipotizzato che Malaga potesse avere un po' di energie in meno rispetto ad un Real che arrivava da un mese di soli allenamenti e gare pressochè inutili (era già primo) in Liga: così è parso, in effetti, nei momenti chiave.
E' probabile che si chiuda un ciclo in Andalusia, in pratica lo dice Ibon a fine gara: «Alcuni giocatori andranno via (ndr Carter alla Zvezda ed Osetkowski al Partizan)», tuttavia è proprio il Coach la certezza da cui ripartire.
«Sono uno squadrone, allenato da uno dei migliori, se non il migliore, allenatore spagnolo» E' la classe di Chus Mateo a confermarlo.
Le statistiche sono in salvo: nessuna squadra ha mai rimontato dallo 0-2 in 43 occasioni di semifinale. Ed a proposito di numeri, sarebbe bene dare un'occhiata a quelli di Chus Mateo da quando siede sul pino madridista. Tanti, troppi parlano a vanvera, lui è sempre lì a giocarsi titoli sino in fondo.
Venerdì alle 2115 e domenica alle 1830 a Madrid, poi trasferimento alla Fonteta mercoledì 25 alle 2115 per gara 3. Eventuale gara 4 venerdì 27 alle 2115 sempre a Valencia, mentre la bella che tutti noi sogneremmo di vedere si giocherebbe lunedì 30 giugno alle 2115. #hemosvenidoajugar…