Keenan Evans: la terza rinascita
Dopo 580 giorni di attesa e due gravi infortuni, Keenan Evans vede di nuovo il sogno infrangersi. Ma la sua storia insegna che dalle ceneri si può rinascere ancora.
Questo articolo doveva essere diverso.
Lo sa anche il direttore Alberto.
L’avevo immaginato come una storia di ritorno, di riscatto, una di quelle da raccontare con un sorriso e un sospiro di sollievo. Avevo già qualche riga pronta, parole che parlavano di luce dopo la tempesta.
Invece, ieri sera, la storia ha preso un’altra piega. E non c’è stato nessun lieto fine.
Non è stata una serata triste per il risultato, ma per quello che è successo.
Keenan Evans — il protagonista atteso, l’uomo del momento — tornava in Eurolega dopo 580 giorni, proprio contro la sua ex squadra, quella che lo aveva lanciato nel grande palcoscenico europeo. Era il momento perfetto, quasi scritto: il ritorno dell’eroe, il cerchio che si chiude.
E invece, in un attimo, tutto è crollato.
Dopo la rottura del crociato anteriore nel 2024 e quella del tendine d’Achille destro nel 2023, stavolta è stato il tendine d’Achille sinistro a tradirlo.
Ancora una volta, senza contatto, senza contrasto. Da solo, come se il destino avesse deciso di metterlo ancora alla prova.
È difficile spiegare quanto possa pesare un momento così per un atleta.
Dietro quei pochi secondi di dolore ci sono mesi, anni di lavoro, sacrificio, fatica. Evans non è solo un giocatore: è un simbolo di dedizione. Tutti, nel mondo del basket europeo, lo descrivono come un professionista esemplare, con un’etica di lavoro rara. Uno che ogni volta che cade, si rialza.
Dopo l’esordio al Maccabi Tel Aviv, Evans aveva trovato la sua consacrazione allo Žalgiris Kaunas.
Nella stagione 2022-23, prima del primo grave infortunio, trascinava i lituani con 18 punti di media, giocando da vero MVP e guadagnandosi il rispetto di tutti.
L’anno successivo, nonostante le difficoltà, era tornato a dominare.
E così era arrivata l’offerta dell’Olympiakos, la chiamata naturale per un talento del suo livello.
Pochi giorni fa, nel campionato greco, Evans era finalmente tornato in campo dopo 533 giorni.
Quindici punti e cinque assist contro il Karditsas: una prestazione solida, che sapeva di nuovo inizio. Sembrava l’alba di una nuova stagione, di una storia che si stava rimettendo in moto.
Poi, di nuovo, la caduta.
A 29 anni, nel pieno del suo prime, Keenan Evans si trova ancora una volta davanti a un percorso durissimo.
Ma se dopo la rottura del tendine destro era riuscito a tornare e dominare, forse può farlo ancora.
Evans ha già dimostrato di saper rinascere dalle proprie ceneri, ogni volta più forte, più determinato, più umano.
E allora, anche stavolta, non sarà la fine.
Sarà solo l’inizio della sua terza rinascita.
