La Virtus rimonta con cuore e grinta ma l’Olympiacos non trema
Bologna guidata da Morgan e Vildoza fa sognare il suo popolo, ma deve arrendersi alle grandi giocate degli ospiti
La Virtus getta il cuore oltre all’ostacolo ma non basta. Sotto di quasi 20 punti all’alba dell’ultimo periodo prova a riaprire un match già sostanzialmente chiuso con 10 minuti di anticipo. Morgan, Vildoza e Niang fanno sognare i tifosi bianconeri, in delirio nel sold out della Virtus Arena. L’Olympiacos tuttavia, dopo un match dominato per tre quarti, ritrova i suoi campioni nel momento cruciale. Finisce 94-97.
Il match della Virtus Arena
In una Virtus Arena sold out per la prima volta in stagione l’Olympiacos approccia meglio la sfida grazie a Vezenkov che produce immediatamente punti senza nemmeno dover usufruire del palleggio. La Virtus non resta però a guardare e si fa guidare da un Edwards pimpante fin dalle prime battute, che in un primo momento fa tenere il fiato sospeso a tutto il pubblico bianconero dopo una caduta salvo poi alzare i decibel della Fiera all’azione successiva. Bologna punta sull’aggressività difensiva di Vildoza che ruba immediatamente due palloni, ma i greci rispondono con Fournier sesto uomo di lusso. L’ultima parola in un primo quarto di botta e risposta spetta a Smailagic: 25-23.
Fournier continua a mostrare una discreta precisione, così come precisi e puntuali sono i fischi ai danni della retroguardia bianconera che esaurisce il bonus in poco più di 2 minuti. Matt Morgan estrae il coniglio dal cilindro col gioco da 3 punti, prima che Peters e Dorsey decidano di lanciare gli ospiti a +10 (32-42). A far risorgere dalle ceneri la Virtus ci prova il solito Edwards con una tripla enciclopedica, tuttavia la squadra di Barzokas accenna nuovamente una fuga con il 41-50 con cui si va all’intervallo.
L’Olympiacos anche in avvio di ripresa si affida sia al talento dei suoi singoli sia al movimento corale del pallone per trovare l’uomo meglio posizionato. Bologna prova ad aggrapparsi a una difesa più aggressiva ma non può nulla di fronte alla capacità di trovare il fondo della retina di Fournier anche direttamente dal Pireo. Milutinov evidenzia qualsiasi lacuna di Diouf sia nei pressi che lontano dal ferro e spedisce la Virtus lontana 16 lunghezze (53-69). Dorsey è in missione, poi il francese ex New York Knicks estromette in maniera quasi definitiva la Virtus dalla partita. Al 30’ il punteggio assomiglia già a una sentenza, 60-77.
Morgan prova a risvegliare Basket City, Hackett si conferma un leone, poi è nuovamente il momento dell’ex London Lions, che con il ghiaccio nelle vene alza il volume della radio e riscrive il -5 (75-80). Vezenkov si iscrive nuovamente al match in un momento piuttosto delicato poi emerge tutto l’agonismo di Vildoza. A incendiare definitivamente la Virtus Arena ci pensa l’ennesimo viaggio sopra al ferro di Niang (92-93). Dorsey rimette da campione un possesso pieno di distanza tra le due squadre. Le V nere provano a trovare canestri veloci e recuperare il pallone nella propria metà campo ma Peters, glaciale dalla lunetta, rimanda l’Olympiacos avanti di 3 lunghezze 94-97. L’ultimo tentativo di Alston non trova nemmeno il ferro e la rimonta rimane incompleta.

Le chiavi della partita
Nel prepartita si evidenziava come sarebbero stati i rimbalzi il fattore decisivo e puntualmente la presenza sotto i tabelloni è il dato più eloquente che certifica la prova di forza dell'Olympiacos. Bologna non riesce mai a trovare una contromisura allo strapotere dei greci in termini di centimetri. Finisce 40 a 21 per gli ospiti la contesa, con ben 14 rimbalzi raccolti in attacco.
Per 30’ si assiste a una determinata partita, con la squadra di Barzokas dominante davanti ai 10059 spettatori presenti, poi emergono il cuore e la grinta della Virtus che con un atteggiamento encomiabile risorge nell’ultimo periodo e sogna un’incredibile rimonta. A decidere il match sono i dettagli e i campioni avversari che a turno non tradiscono e non tremano quando chiamati in causa.
Le percentuali dal campo si equivalgono quasi completamente, grazie soprattutto all’ultimo quarto da 34 punti di Bologna.
La squadra di Ivanovic deve ripartire sicuramente dalla grande reazione, dal coraggioso tentativo di rimonta e dalla grande capacità di chiudersi in difesa quasi alla perfezione.
Tyler Dorsey MVP
Dorsey è l’MVP dell’Eurodevotion Game of the Week: è costantemente presente quando si tratta di mettere canestri di un certo peso specifico, crea dal palleggio e si fa trovare libero sugli scarichi per punire ogni disattenzione virtussina, mette 23 punti a referto e probabilmente il canestro decisivo.
A spalleggiare il top scorer ci pensa Evan Fournier, infallibile dall’arco dei 3 punti, spedisce la Virtus nel baratro verso la fine di terzo periodo.
Vezenkov è produttivo soprattutto in avvio poi agisce un po’ nell’ombra, si rivede con una tripla importantissima nel finale.
Per la Virtus Edwards è produttivo soltanto nel primo tempo poi viene letteralmente braccato dalla difesa degli uomini del Pireo e guarda gli ultimi 10’ dalla panchina, chiude con 14.
Morgan è invece il giocatore che più di tutti si carica sulle spalle Bologna nel tentativo di rimonta dell’ultimo periodo, segna 15 punti e distribuisce 5 assist.
Vildoza riapre definitivamente l’incontro con canestri importanti e difese fenomenali, finisce come il migliore dei suoi grazie ai 17 punti, 2 rimbalzi e 4 assist.
Come con Brescia buon impatto degli italiani.
