Baskonia dall'incubo al "Galbiati ball" ed il Real è battuto
Alla Buesa una sfida dai contenuti forti si chiude col successo degli uomini di Paolo Galbiati

Domenica ad alta tensione alla Fernando Buesa dove arriva un Real Madrid in crescita ad affrontare la squadra di Paolo Galbiati.
Il primo duello tutto italiano sulle panchine di Liga vede i padroni di casa alla disperata ricerca della prima vittoria stagionale: i ritmi di questo calendario tengono bene poco conto di tutti i problemi che si sono dovuti affrontare da queste parti, a partire dall'assai esiguo numero di allenamenti a ranghi completi da inizio stagione per finire con i recenti problemi di infortuni, che su un roster così limitato impattano tremendamente.
Serviva vincere e basta, cosa che il Baskonia fa nel modo più sofferto e se vogliamo poetico possibile: 105-100 dopo una gara in cui gli ospiti del Real hanno dominato a lungo toccando anche il +20.
La gara, due tempi praticamente opposti
Il Real scappa da subito in chiarissimo controllo, Sedekerskis si autoesclude dalla prima parte di gara con 2 falli immediati, non esattamente di alta qualità cestistico-intellettiva. Baskonia incapace di tenere anche un semplice, singolo 1v1 ed è già ampio margine ospite a fine primo quarto sul 18-34. Pochi istanti ed i #blancos volano al massimo vantaggio sul +20 (20-40) con un Trey Lyles di rara bellezza ed efficacia.
E' Trent Forrest a guidare i suoi ad un parzialino (8-0) che al momento sembra contare poco ma che in fondo porta all'affarone baskonista di fine primo tempo: finire sotto soltanto 49-58 dopo non aver nemmeno preso la targa dei madrileni pare tanta roba. E sarà proprio così.
Al rientro dall'intervallo lungo cambia un po' tutto. Inizialmente il Real pare mantenere comunque le mani sul manubrio della gara, almeno sino al 67-75, dopodiché TLC e cinque punti di Samanic, uno che a tratti maledici per gli errori e poi abbracci per le giocate, portano alla prima parità proprio a quota 75.
Qui il momento chiave della gara. Due triple consecutive ospiti, prima il Facu e poi il solito Lyles, ridanno il +6 a Madrid e l'impressione è che lo sforzo baskonista possa diventare vano ma a cavallo della fine del terzo periodo e l'inizio dell'ultimo ancora una volta Luwawu-Cabarrot, un libero di Diakité e gli unici due punti di un impalpabile Frisch riportano a contatto i locali.
Il sorpasso è firmato TLC sull'82-81 dopodiché inizia la vendemmiata azulgrana nell'area madridista il che porta ad ampi spazi sul perimetro: l'intensità della gara prende il ritmo che vuole Galbiati, peraltro l'unico modo che questa squadra ha per competere con le grandi.
Finisce con giocate favolose di Trent Forrest, un ottimo contributo anche da Matteo Spagnolo ed un paio di forzature, non certo impreviste, di Mario Hezonja, che compie anche una stupidaggine assurda nell''ultima chance concessa ai suoi: un antisportivo assegnato senza logica a Procida, che nemmeno sfiora Forrest, tutta roba del croato.

MVP? Trent Forrest, Luwawu-Cabarrot ed il “Galbiati ball”
26 punti, 4 rimbalzi, 7 assist, 3 recuperi, soltanto 3 perse, 11 falli subiti: il fatturato di Trent Forrest in 29'40" è questo e dice 43 di valutazione con un bel +13 quando è stato sul parquet per i suoi.
Sono lui e Luwawu-Cabarrot i leader di questo Baskonia che rimonta quando tutto sembrava andare nella direzione della quinta sconfitta stagionale, un vero e proprio incubo.
Record eguagliato nella storia della Liga per liberi segnati senza errori per Forrest: 19 come Jordi Pardo, con la maglia del Valvi Girona, il 2 ottobre 1993.
Molto bene Trey Lyles, bello e pulito nelle esecuzioni come pochi altri: 24 punti e 5 rimbalzi con solo due errori a tiro. Il problema è che viene dimenticato dai suoi sul più bello.
Le chiavi della gara
Il Baskonia non difende nel primo tempo, il Real non lo fa nella ripresa. Tutto molto semplice.
Più a fondo i madrileni sembrano bellissimi quando viene loro concesso tutto, mentre mancano di chiarezza nelle scelte quando la faccenda si complice. E' un tema che possiamo definire di gerarchie. Senza dimenticare che quando entra Fernando è sempre difficilissimo giocare un basket logico.
I baschi devono esprimersi a cento all'ora e quando lo fanno possono dar fastidio a tutti. Entrare nei giochi subito, perdere anche qualche pallone a costo di aumentare ritmo e possessi, prendersi ogni tiro che la gara conceda. Quando ci sarà Markus Howard in forma vedremo uno spettacolo notevole.
Senza dimenticare, perchè l'eccessivo entusiasmo per una bella serata non deve farlo, che questo Baskonia ha bisogno senza il minimo dubbio di una guardia e, forse, di qualcosa anche nel 5.
Aver tenuto a rimbalzo è stato fondamentale per la squadra di Galbiati, mentre almeno 4-5 perse molto leggere sono sentenza di condanna per gli uomini di Scariolo.

Le parole di Galbiati e Scariolo dopo la gara
Così un Paolo Galbiati visibilmente felice e sollevato a fine partita.
«Nell'intervallo ho semplicemente detto ai ragazzi che non bastava attaccare, cosa che in fondo stavamo facendo anche discretamente, ma che era ora di difendere». Passa Luwawu-Cabarrot, abbraccia il suo Coach che commenta così: «Sei stato orribile nel primo tempo, ora siamo intervistati da Dazn perché mi hai ascoltato». Cuoricini azulgrana.
Prosegue il Coach: «Scherzo ma ho chiesto lui di essere leader e lo ha dimostrato. Simao pieni di rookie per l'Europa per questo livello».
Sergio Scariolo parla molto onestamente dei due volti della sua squadra.
«Abbiamo mostrato le nostre due facce. Quella concentrata in cui tutti sappiamo come giocare di squadra, la seconda quando manchiamo di coesione. La troveremo, ma è chiaro che oggi è mancata».
«Nel secondo tempo loro sono stati molto aggressivi al ferro e noi non siamo stati capaci di proteggere il nostro canestro».