NBA Europe (pt.2) | Ataman, i giornalisti e l'interesse verso il basket
Dopo Obradovic tocca ad Ergin Ataman: mai banale, è stato molto chiaro sui giornalisti, l'intesse verso il basket ed NBA Europe.

Seconda parte del nostro viaggio nel mondo del basket europeo che attende l'arrivo di NBA Europe.
Dopo le parole di Zeljko Obradovic che abbiamo analizzato è toccato ad Ergin Ataman il quale, al solito mai banale, ha allargato il campo delle considerazioni ben oltre il semplice potenziale approdo degli americani criticando alla sua maniera, peraltro esprimendo pure verità, il lavoro di comunicazione dei giornalisti che seguono (?) attualmente Eurolega.
Ergin Ataman e lla mancanza di interesse in alcune città scelte da NBA Europe
«In Europa c'è un grande mercato per i trasferimenti di giocatori ed allenatori, forse sarebbe il caso di farlo anche con i giornalisti. Qui (ndr Grecia) c'è interesse, ci sono tante domande da parte vostra, mentre la scorsa settimana ho tenuto una conferma stampa a Parigi con zero giornalisti presenti. E dopo di me sapete bene come sia accaduto anche a Pedro Martinez».
«Sono curioso di capire perchè NBA Europe abbia annunciato città come Parigi, Londra o Manchester: se non c'è interesse verso il basket da quelle parti come può nascere e crescere una lega forte? Innanzitutto dovrebbe esserci interesse e quell'interesse viene solo attraverso i giornalisti ma se ci sono due gare consecutive di Eurolega senza giornalisti, cosa che ho visto per la prima volta in vita mia, credo debbano considerare il tutto e che si sia in una situazione molto pericolosa per il basket europeo».

La lunga lista di regole non sempre rispettate dai club
Ok il problema di giornalisti che svolgono il proprio mestiere in maniera non esaltante, ma come si comportano i club nella direzione della comunicazione atta a vendere il prodotto?
Male, molto male. Per poi lamentarsi, come sottolineato più volte, della scarsa redditività di un prodotto che loro stessi sminuiscono.
Vediamo ad esempio diverse regole stabilite da Eurolega che vengono quasi regolarmente disattese proprio da molti club.
A pagina 226 delle Bylwas di Eurolega si apre il Capitolo 12, intitolato “Media Regulations”. Tra le varie cose se ne leggono di assai interessanti…
Art.93 (pag.227) - “Eurolega (The Company) ha diritto di inviare una lista dei media ai quali un accredito e l'accesso all'arena deve essere garantito in forma totalmente gratuita".
Art.96.4 (pag.233) - MIXED ZONE - Un'area di circa 50 metri quadri deve essere indicata fuori dagli spogliatoi, vicino all'entrata degli stessi, come zona mista dove i media possono parlare con i giocatori e gli allenatori individualmente dopo ogni gara… Se non vi è spazio per la zona mista, è dovere del club garantire che almeno 5 giocatori incontrino i media in una zona dedicata.
Art.98 (pag.234 - INTERVIEWS AND OTHER MEDIA ACTIVITIES - … La lingua ufficiale di Eurolega è l'inglese. Ed è questa la lingua che giocatori, allenatori e qualunque altra persona devono usare quando partecipano ad eventi di Eurolega.
Art.99 (pag.236) - LONG-TERM INJURED PLAYER MEDIA ACCESS - Se un giocatore è infortunato e perderà due o più settimane, deve essere disponibile con i media entro una settimana dalla diagnosi dell'infortunio (se possibile in termini medici). Da quel momento al giocatore non sarà più richiesta disponibilità coi media fino al ritorno agli allenamenti. Una volta tornato ad allenarsi gli verrà richiesto di essere disponibile un minimo di una volta alla settimana fino al ritorno alle gare.
Art.100.2 (pag.236) - ROSTER STATUS - Il giorno precedente la gara, entro mezzanotte, i club dovranno inviare ad Eurolega una lista previsionale di infortunati chiarendo chi sono i giocatori disponibili. Chiunque non abbia viaggiato per una trasferta dovrà essere definito indisponibile. Ogni ulteriore aggiornamento sul roster dovrà essere pubblicato dai club sulle proprie piattaforme digitali sotto forma di informazioni pre gara. Un ulteriore aggiornamento dovrà essere fornito almeno 5 ore prima della palla a due.
Art.100.2 (pag 237) - GAME WEEK - Almeno 36 ore prima della gara ogni club dovrà inviare ad Eurolega una dichiarazione del Coach e di almeno un giocatore, entrambe di un paragrafo, sulla partita in arrivo.
Art.101.1 (pag.240) ACCESS TO TEAM PRACTICE FOR THE MEDIA AND PRE-GAME PRESS CONFERENCE - Un accesso di 15 minuti per i media agli allenamenti è obbligatorio uno o due giorni prima della gara, sia in casa che fuori e lo è per l'intera stagione…
Art.101.2 (pag.240) HOME TEAM - I 15 minuti di accesso sono aperti ai media, locali come ospiti, un giorno prima della gara, per i primi o gli ultimi 15 minuti dell'allenamento. Tutti i giocatori e gli allenatori dovranno esser disponibili coni media per 15 minuti dopo l'allenamento… Non dovesse allenarsi la squadra di casa il giorno precedente la gara, l'accesso sarà garantito il mattino della partita durante lo shootaraound.
Art.101.3 (pag.240) VISITING TEAM - HOME PRACTICE - I 15 minuti sono garantiti 2 giorni prima della gara ai media locali, durante l'allenamento ancora casalingo, sempre per i primi o gli ultimi 15 minuti dell'allenamento stesso. Giocatori ed allenatori dovranno essere disponibili coni media per 15 minuti dopo il termine dell'allenamento.
Art.101.3 (pag.241) VISITING TEAM - AWAY PRACTICE - I 15 minuti sono garantiti 1 giorno prima della gara ai media locali, durante l'allenamento in trasferta , sempre per i primi o gli ultimi 15 minuti dell'allenamento. Giocatori ed allenatori dovranno essere disponibili coni media per 15 minuti dopo il termine dell'allenamento… Se la squadra ospite non dovesse allenarsi sul campo in trasferta la disponibilità diventerebbe obbligatoria il giorno della gara durante shootaround.
Art.101.6 (pag.241) - Una conferma stampa pre-gara dell'allenatore e di un giocatore di ogni squadra verrà tenuta nella sala stampa dell'arena il giorno rima della gara nel pomeriggio.
Si potrebbe proseguire a lungo, partendo dagli spogliatoi obbligatoriamente aperti 5 minuti dopo la sirena finale e con tanti altre regole che vengono pressochè continuamente disattese, ma è forse meglio che ognuno, se interessato, ne prosegua lettura personalmente.
E' superfluo sottolineare come tutta questa lista di regole non rispettate non faccia altro che indebolire il prodotto, renderlo meno popolare ed interessante nascondendo alla grande platea del pubblico il contatto con i protagonisti attraverso la stampa.
Ed è tutto ancor più grave poiché chi si lamenta della scarsa redditività del prodotto Eurolega sia esattamente chi non rispetta molte di queste regole e lo fa in parecchi casi in qualità di socio della competizione.
Ma stabilito dai fatti come i club abbiano grossissime responsabilità, proprio la stampa come si comporta con il prodotto Eurolega? Le recenti dichiarazioni di Ataman evidenziano una situazione ricca di problemi.
Ataman attacca la comunicazione che circonda Eurolega: come non dargli ragione?
Le parole di Ergin Ataman partono ovviamente dall'ormai celeberrima conferenza di Pedro Martinez nel vuoto della sala stampa di Parigi dopo la sconfitta dei suoi #taronja contro gli uomini di Tabellini.
Senza un solo giornalista presente il Coach valenciano, assai stupito e contrariato, si è limitato ad un commento laconico: «Lo scorso è 90-86». Come chiedergli di più…
Francamente uno dei momenti più bassi toccati dalla comunicazione che circonda Eurolega. Uno dei tanti in questi anni però, problema che abbiamo denunciato più volte senza il minimo riscontro perchè, evidentemente, a qualcuno, se non tanti, fa comodo così.
Appreso che anche la conferenza di Ergin è andata deserta in stile prima convocazione di assemblea per l'approvazione di un bilancio, gli episodi negativi che riguardano il giornalismo che “dovrebbe” lavorare sul prodotto Eurolega sono molteplici.
Se non deserte, sono tantissime le conferme di un tristezza assoluta con una sola domanda o addirittura nessuna rivolta agli allenatori dopo il primo commento che Eurolega richiede obbligatoriamente. Uno spettacolo desolante spesso dovuto (siamo nel 2025, è incredibile ma vero…) alla non conoscenza della lingua inglese da parte di alcuni giornalisti. Ora, se ti occupi di una manifestazione internazionale la cui lingua ufficiale è l'inglese, come puoi non conoscerne nemmeno le minime basi per porre domande inerenti al tuo lavoro?
Altri esempi desolanti sono quelli cui abbiamo assistito in diverse dizioni dell Final 4. Media titolari di diritti che non hanno inviato nessuno all'atto finale della manifestazione. Sì, è vero… Ma come è possibile? Bastava un semplice giornalista ed un operatore, almeno per qualche intervista… Come può Eurolega accettare che chi detine i diritti del prodotto sia disinteressato a tal punto? Vale la pena vendere i diritti della manifestazione a questi operatori del settore? Perchè non stabilire regole precise anche per questi casi?
Ora, senza entrare nel merito delle presenze alle Final 4, da sempre territorio “invaso” da giornalisti greci su tutti, vogliamo un prodotto che sia “europeo” oppure vogliamo lasciarlo in mano ad operatori che in realtà sono soltanto "provinciali" nell'accezione più limitativa del termine, ovvero ad interesse puramente locale?
E se già paesi quali ad esempio l'Italia o la Spagna, attraverso i loro titolari di diritti, limitano al minimo le presenze perfino alle stesse Final 4 se non vi sono squadre dei loro paesi a partecipare, cosa pensiamo possa accadere nelle città indicate giustamente da Ataman? Basterà quel logo con Jerry West stilizzato a far esplodere l'interesse ed a far investire tempo e denaro anche ai media stessi?
La realtà ad oggi dice che il vero, puro e reale interesse verso il basket di Eurolega è appannaggio di blog e siti di dimensione minore che però si prodigano a lavorare sulla manifestazione nel migliore dei modi possibili, navigando in acque che divengono tempestose poichè sono ritenuti secondari rispetto ai partner di maggior dimensione dalla lega, sebbene non vi sia paragone sul prodotto fornito, sempre superiore qualitativamente da parte di queste piccole realtà.
NBA Europe pensa realmente che tutto ad un tratto la sola appartenenza ad un'organizzazione di altissimo valore come la lega americana trasformi il disinteresse pressochè totale di un parte della stampa in una presenza costante quantitativamente e qualitativamente?
L'auspico è che ciò accada, per un reale bene del nostro sport, ma la sensazione è che la montagna da scalare sia altissima e che anche il celebre ed universalmente conosciuto Jerry West stilizzato possa faticare non poco a raggiungerla.
