La Virtus sbanca l'Astroballe con un grande secondo tempo
Dopo un avvio a rilento e grandi sofferenze contro la velocità e la fisicità dell'Asvel, gli uomini di Ivanovic, con un Carsen Edwards stellare, trovano la seconda vittoria consecutiva in Eurolega

La Virtus Bologna trova la seconda vittoria consecutiva in Eurolega, battendo per 83-90 all’Astroballe un mai domo Asvel, che è riuscito comunque a creare non pochi grattacapi agli uomini di Ivanovic nei primi due quarti, garantendo ritmo, spingendo in transizione e utilizzando bene i pick-and-roll offensivi per aprire la difesa. Nel secondo tempo le V nere alzano però l’intensità, trovando canestri fondamentali dai suoi uomini chiave e migliorando in maniera sostanziale la difesa, soprattutto dal perimetro. Carsen Edwards al solito spettacolare, ritocca il suo best scoring in Eurolega, chiudendo con 36 punti e 12/22 totale dal campo.
Il recap del match
La partita si apre con ritmi medio-bassi, tipici delle prime giornate di Eurolega, con entrambe le squadre attente a gestire i possessi e a limitare le palle perse. La Virtus sembra stanca ed ancora in rodaggio: l’Asvel alza subito l’intensità. Jackson e Watson prendono subito le chiave del match, il primo mostrando una fisicità e dei mezzi atletici impressionanti nonostante i 36 anni, il secondo gestendo i ritmi, punendo gli switch difensivi e guadagnando falli preziosi. Carsen Edwards è il solo a garantire punti certi per la Virtus. Il primo quarto si chiude 24-21 in favore dei francesi.
I transalpini mettono in mostra una solidità sotto canestro e una buona circolazione palla per attaccare il centro dell’area. Dal canto loro, i bolognesi fanno fatica a trovare ritmo: le soluzioni perimetrali sono poche, e le iniziative individuali vengono spesso stoppate dalle chiusure difensive avversarie. La Virtus paga anche qualche disattenzione difensiva e qualche imprecisione nei passaggi. Tuttavia, non scompare dal match: con continui cambi sul perimetro e qualche appoggio al ferro, mantiene vivo il contatto.
Nel secondo quarto la Virtus risponde con carattere. Bologna aggiusta la difesa: ai blocchi, alza la pressione e cerca di avvolgere le linee di passaggio dell’ASVEL, complicando le letture offensive. In attacco, la squadra inizia a sfruttare meglio il tiro da fuori e le penetrazioni in gap, pur senza esagerare nei rischi. La squadra di Ivanovic mostra o una buona solidità difensiva possesso dopo possesso: grande lavoro sulle linee di passaggio e aiuti tempestivi sui pick-and-roll centrali, tuttavia, andando avanti l’intensità cala, e le V nere concedono troppi tiri facili all’Asvel.
In attacco, Bologna si affida molto alla creazione dal palleggio di Carsen Edwards e Luca Vildoza, alternando pick-and-roll e uscite dai blocchi. Niang da energia in campo aperto, mentre sotto canestro Diarra ha contenuto a targhe alterne la fisicità di Ndiaye, figurando invece molto bene in attacco.
Il limite si riscontra in una certa discontinuità nel tiro da tre: fatta eccezione per il solito Edwards (20 punti solamente nel primo tempo) e Pajola, la Virtus ha costruito buoni tiri ma non sempre con percentuali elevate, e collezionato troppe palle perse, ben 10 nei soli primi 20 minuti. Si va all’intervallo lungo con il punteggio di 42-40 per l’Asvel.

Le cose migliorano nel secondo tempo, quando Edwards si spegne un po’ ad inizio terzo quarto ma si accendono in attacco Pajola e Smailagic, con il particolare il serbo che fa valere le sue leve nel pitturato. L’Asvel abbassa i ritmi, affidandosi al solo Jackson che crea diversi punti dal palleggio, coadiuvato da un De Colo irrefrenabile nonostante le 37 primavere. Diouf e Jallow mettono un mini parziale a fine terzo quarto, che riportano la Virtus a meno 3, sul 64-61.

L’ultimo parziale è quello decisivo, con le V nere che difendono forte e partono con un parziale di 7-0 firmato Pajola e Jallow. Subito dopo, tripla da quasi metà campo di Edwards costringe Poupet a chiamare time-out, con la Virtus avanti 64-71. De Colo prova a riportare sotto i suoi, ma un nuovo canestro dai 6 e 75 di Jallow ricaccia indietro i francesi. L’Asvel tenta con triple e rimbalzi di rimanere in partita, ma i 7 punti consecutivi sempre di Edwards, con un mix di reverse in slalom e triple dal palleggio di livello altissimo, riportano la Virtus a distanza di sicurezza. Il finale è nervoso, Smailagic e Ndiaye se le suonano sotto canestro. Watson con un gioco da 4 punti riporta i padroni di casa a meno 3, ma negli ultimi due minuti di gioco una tripla di Pajola allo scadere dei 24 secondi e 3 tiri liberi guadagnati dal solito Carsen Edwards portano il risultato al sicuro. Gli uomini di Ivanovic possono gioire, il match termina 83-90. La Virtus trova la seconda vittoria consecutiva in Eurolega, sfatando il tabù trasferta.
Chiavi tecniche
La Virtus ha saputo imporre il proprio ritmo, evitando il gioco frenetico che l’ASVEL cercava di alzare nei momenti di inerzia.
Bologna ha dettato i tempi, rallentando quando serviva e accelerando solo in transizione pulita. Le letture di Vildoza e Edwards hanno permesso di amministrare ogni possesso con lucidità, limitando le palle perse e scegliendo con precisione i momenti per colpire in penetrazione o scarico.
Nel secondo tempo gli uomini di Ivanovic hanno cambiato marcia in difesa. Dopo un primo tempo più “morbido” sull’uomo palla, le V nere hanno alzato la pressione sui pick-and-roll, alternando cambi sistematici e show corti dei lunghi. L’Asvel ha faticato a generare vantaggi dal palleggio e ha dovuto ricorrere a soluzioni forzate dal perimetro. In una gara giocata a ritmo controllato ma fisicamente intensa, la Virtus ha vinto con intelligenza e coesione.
Ha imposto il proprio gioco nei momenti caldi, mostrando una squadra ormai matura a livello europeo, capace di leggere le situazioni e di adattarsi all’avversario.