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Osman nella sua career night
Osman, career-high aggiornato, sempre contro l'Efes - Eurohoops Turkiye X

Il Panathinaikos vinca al Basketball Development Center 81-95, sulle spalle dell'enfant du pays, Cedi Osman, al suo career-high. Piegato un Efes che crolla nel terzo quarto e attende notizie dall'infermeria, dopo i due preoccupanti infortuni ad Osmani e Papagiannis. La squadra di Ataman è ora in testa in coppia con l'Hapoel.

La cronaca del match

Inizio scoppiettante, con le squadre che si appoggiano molto bene sui proprio lunghi, Osmani e Papagiannis sono bersagli perfetti per le penetrazioni dell'Efes, che entra spesso velocemente negli attacchi e non trova una valida resistenza in Yurtseven. Lessort cercasi in difesa, ma in attacco il turco si fa ben trovare in visione e sfrutta al meglio le creazioni dal pick and roll di Sloukas.

La serata però, manda segnali sinistri ai padroni di casa e ai suoi big man pressochè subito. Osmani fa in tempo a segnare 4 punti nei primi 2' per poi abbandonare la partita per un problema alla spalla. Una grave perdita, bissata nel secondo quarto dall'infortunio di Papagiannis. Il ginocchio sinistro del greco cede su un rimbalzo offensivo. L'ex Monaco non si rialzerà e dopo diversi minuti sarà accompagnato fuori in carrozzina. Se preoccupava Osmani non meglio la situazione Papagiannis. Speriamo in buone notizie seppur la dinamica non fa pensare al meglio. Non l'ideale per una squadra che ha già dovuto rinunciare a Poirier.

La disperazione di Papagiannis
Papagiannis, sfortunato protagonista della serata Efes - Eurohoops X

Sul tema pallacanestro, difficoltà non usuali anche per Nunn. Al solito piuttosto nervoso e subito fuori partita anche per via dei falli. L'mvp in carica giocherà la sua peggior partita per score dal suo approdo in Europa. Era il 15 novembre 2023 e contro lo Zalgiris rimase a secco. Era il suo secondo match in Eurolega. Stasera solo 4 punti in 16 minuti, entrambi i dati più bassi dalla partita citata contro i lituani. Impressionante.

Il Pana è allacciatissimo. Sloukas e Osman prendono il proscenio in una città a loro tanto famigliare per motivi diversi. Gli ospiti, a cavallo dei primi due quarti, tentano il primo allungo. Dal 21-19 si passa al 21-27 siglato dal canestro e fallo di Kalaitzakis, premiato per la sua pressione su Dozier. L'ingresso di Loyd ravviva i padroni di casa ma il Pana, in contumacia Nunn, trova maggiore condivisione e grande fluidità in attacco e ancora un ottimo Yurtseven (14 nel primo tempo, 15 alla fine). Un paio di perse finali e la solita chirurgica tripla di Beaubois tengono l'Efes a contatto (42-43).

L'Efes ritrova il vantaggio ad inizio ripresa con il solito Larkin (18) ma non sarà l'inizio di un trend positivo. Anzi la partita si deciderà pochi minuti dopo. Una difficile bomba di Osman, seguita da una di Juancho, rimettono l'Efes nelle condizioni di dover inseguire anche se ancora in singola cifra. Ma sarà la calma prima della tempesta. 

Sloukas è in serata di grandi omaggi (12 assist alla fine, 11 già nel terzo quarto) e orchestra un parzialone di 16-0 che chiuderà la contesa. Dal 52-57, firmato dall'unica fiammata di Swider, l'Efes torna a muovere il tabellone quando il Pana è oramai avanti di 21 (52-73). Poco meno di 10' da giocare, Kokoskov vara un'emergenziale quintetto piccolo. Smits da centro e quattro guardie. 5 uomini fuori dall'arco, un turbine di penetra e scarica e la tripla di Larkin riporta i suoi ad uno speranzoso -12 (61-73).

Pronto time-out di Ataman e i greens ritrovano lucidità, grazie alle giocate di Jerian Grant, al career-high di Osman (29) e qualche lampo di TJ Shorts, ben lontano dalla versione parigina ma autore di 5 punti nel finale per tenere a bada i padroni di casa. Il ritorno a casa di Ataman e Osman è ancora una volta dolcissimo. Vince il Pana.

Le chiavi del match

Non si può che partire dai due seri infortuni per l'Efes. Per i due lunghi titolari. Osmani, spalla e Papagiannis, ginocchio, non sembrano due problemi da poco, ma speriamo di esser pessimi profeti. La non preventivata assenza di centimetri e chili si rivelerà un problema insormontabile. Kai Jones, Smits e l'atipicissimo Swider non reggono l'urto di Holmes e Yurtseven (1 solo tiro sbagliato in due, 4/4 e 6/7). 

Più che a rimbalzo il rebus arriva al ferro. Sloukas capisce le difficoltà e dirige i suoi in maniera magistrale con 12 assist (e 7 punti). Evidenzia un paradosso per l'attacco dei greci. Con Nunn seduto per i problemi di falli, la fase offensiva è stata gestita con un ritmo perfetto, possessi condivisi (27 assist) e grande efficienza di squadra. Dettagli non sempre tipici per il Pana. Sloukas come detto, ma anche Grant (11+5 rimbalzi+4 assist), muovono bene la palla e la difesa di casa e l'attacco ne giova in maniera lampante. Più che una denuncia al modo di giocare di Nunn, che risulta spesso implacabile, una sottolineatura di quanto sia polarizzante il talento di Chicago, ma anche di come il Pana sia stato maturo di fare di necessità, virtù. 

A raccoglierne i frutti, Cedi Osman, “ingratissimo” ex, che stabilisce il suo nuovo career-high, 29, battendo il fresco precedente degli scorsi playoffs a quota 28. Ovviamente sempre contro l'Efes. L'ex Cavs è bravissimo ad attaccare la difesa turca soprattutto in seconda battuta, potendo attaccare dopo che la difesa è stata sapientemente mossa. Certo aiuta anche tirare 6/10 da 3, non per forza la specialità della casa, ma in una serata così precisa, tale da ritornare padrone di casa.

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