Hackett e Shengelia cuori Virtus! Reyer bellissima ma rimontata in una G5 epica
Hackett ed un eroico Shengelia spingono le V-Nere alla rimonta sugli oro-granata, che sciupano troppo

Una Gara 5 clamorosa, bellissima, vietata ai deboli di cuore e tinta di bianco-nero grazie a Shengelia ed un gigantesco Hackett: la Virtus elimina una Reyer tanto bella quanto sciupona nell'ultima partita di una serie playoff che ha mostrato tanti sprazzi di pallacanestro di alto livello. Sarà dunque Bologna a sfidare Milano in semifinale scudetto, con Gara 1 sabato.
Never underestimate the heart of a champion. Così diceva coach Tomjanovich 30 anni fa. E così è stato stasera, in una Gara 5 clamorosa, bellissima, vietata ai deboli di cuore. La Virtus ha rimontato in maniera incredibile la Reyer, che da par suo dopo 35' praticamente perfetti ha gettato alle ortiche tutto quello che aveva fatto di buono con un finale carico di confusione, errori e soprattutto palle perse. Meriti delle V-Nere che hanno continuato a crederci anche nella difficoltà più imponente, meriti delle giocate da campionissimo di un Hackett dominante e delle giocate nei minuti finali di uno Shengelia davvero eroico: il georgiano che non aveva messo piede in campo per 35' ha acceso la luce ai bianco-neri con quel barlume di energia che aveva ed ha trovato punti decisivi.
Una partita semplicemente meravigliosa, che è andata alla squadra che meno ha sbagliato nei momenti topici, che meglio ha gestito la pressione di un finale clamorosamente sofferto e che ha avuto più attenzione ai dettagli, tra difesa ed attacco. La differenza tra Virtus e Reyer in Gara 5 è stata questa, un possesso giocato meglio, un aiuto difensivo portato quando non serviva, un'azione gestita male: tutti dettagli che hanno premiato i bianco-neri, letteralmente finiti spalle al muro in un inizio di ultimo quarto davvero terrificante. Le V-Nere hanno 21 punti con 7/9 dal campo di Hackett, 14 da Morgan, 12 da Pajola, 13 da Cordinier e 7 da uno Shengelia commovente, per gli oro-granata 18 di Parks, 16 di Ennis, 11 di Kabengele e 9 per la coppia Casarin-Tessitori.

La Gara 5 dei Campioni: Virtus e Reyer regalano spettacolo
Hackett e Shengelia da una parte, Tyler Ennis dall'altra: Virtus e Reyer hanno letteralmente regalato spettacolo in una Gara 5 magica, bellissima, vietata ai deboli di cuore, vinta poi dalle V-Nere per 86-84, ma che non avrebbe avuto questo esito in termini di bellezza e pathos senza le giocate di Campioni che hanno giocato con cuore, carattere, voglia, attributi e soprattutto presenza. Nella serata in cui gli oro-granata giocano per circa 35' la miglior partita dell'anno per abnegazione, spirito di sacrificio, attenzione, voglia di lottare sui singoli possessi e per qualità, esce tutto quello che oggi rappresenta Bologna, ossia l'essere dei Campioni senza tempo, visto che è mancata brillantezza in generale: è un immenso Daniel Hackett a prendere per mano i compagni sin dal primo secondo di Gara 5, guidandoli alla rimonta con delle giocate da leader, da giocatore che oltre ad averne vissute mille così ha anche attributi.
Una serie meravigliosa, decisa dalle giocate dei singoli in quasi tutte le partite, che la Reyer stava vincendo in quest'ultimo atto con una prova ottima del collettivo: negli ultimi minuti è venuta a mancare la personalità, la lucidità, la forza per azzannare la partita, con il solo Tyler Ennis a provare a salvare tutto. Scelte sbagliate difensivamente, come un aiuto che non era necessario di Wiltjer a liberare Morgan inopinatamente sul perimetro per punire con moneta pesante, un Kabengele che ha provato senza logica ad ergersi ad eroe della patria nell'ultimo possesso e delle palle perse causate da un attacco stagnante ed in confusione. Un peccato, perché gli oro-granata avrebbero meritato probabilmente miglior sorte per la qualità della pallacanestro giocata per larghi tratti: Gara 5 è solo la copertina di una stagione in cui davvero è mancato il centesimo per arrivare all'euro. Le giocate da fuoriclasse del canadese, la leadership di Tessitori e l'orgoglio di Davide Casarin sono le immagini che restano, per quanto poco. Hackett di là, Ennis di qua: fosforo, cuore, carattere, qualità, un duello tra giganti in una Gara 5 pazzesca. Nella decisiva ultima sfida è mancata la solita doppia doppia di Kabengele, ben contenuto dai lunghi bianco-neri, ma non è mancato il carattere ed il cuore a giocatori spesso criticati ed oggi importantissimi come Casarin e Tessitori. Si ripartirà da dove? Lo dirà il futuro, l'obbligo è provare a tenere Ennis. Ma questa squadra lascia tanti rimpianti ai propri tifosi….
Il colpo ricevuto - fortuitamente - da Kabengele in Gara 3 lo ha costretto al forfait in Gara 4, una commozione cerebrale che avrebbe dovuto tenerlo fuori anche in questo ultimo atto. E tutto stava andando in questa direzione, fino al 35': Toko Shengelia ha chiesto ad Ivanovic di entrare, di essere gettato nella mischia sul -9. Una staffetta volante con Akele, difesa per il secondo ed attacco per il georgiano. In 3 minuti l'ex Baskonia ha risposto con 5/6 in lunetta ed il canestro in post basso di tabellone che di fatto ha consegnato G5 alle V-Nere. Il rifiuto di voler chiudere la stagione così, il rifiuto di una sconfitta che avrebbe sgretolato l'ambiente e non solo, il rifiuto - forse - di chiudere così la sua avventura in bianco-nero. La rimonta Virtus è anche questa cosa qui, il carattere, l'eroismo di chi non si arrende dinnanzi a nulla, di chi non vuole cedere le armi in nessun momento: sarà da riordare, comunque vada, l'atto eroico di un Campione come Shengelia. La notte di G5 è anche quella di Ale Pajola, variabile impazzita da tiratore e solita costante da mastino, ma è soprattutto quella di Daniel e Toko, due campioni senza tempo. Una squadra stanca, incerottata, spalle al muro, con qualità a sprazzi, ma non senza carattere.
