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Llull esultante in Supercopa 2025
Llull guida il Real - realmadrid.com

Il Real Madrid batte 72-71 Tenerife e vola in finale di Supercopa Endesa contro Valencia.

La partita

Il primo Real di coach Scariolo, ancora prima della palla a 2 mostra una delle sue caratteristiche. Fuori Procida, Lyles e Almansa dai 12, dentro Maledon che sembrava dover far da spettatore per diverso tempo e invece. Una roster lungo, con possibilità di ruotare davvero a 12, una necessità visto le merengues dell'ultima versione Mateo.

L'inizio è incoraggiante per il coach bresciano. I suoi volano anche sul +8 (18-10) grazie a Tavares e nonostante Kostadinov, il mobilissimo lungo bulgaro (6 punti consecutivi) che sembrano indicare una scelta atipica per metter in difficoltà il capoverdiano. Sarà più uno specchietto per l'allodole teso da coach Vidorreta e la partita per Tenerife prende slancio quando entrano Shermadini e ovviamente Marcelinho.

Tenerife ha cambiato poco e l'asse Brasile-Georgia è più fresco che mai. Huertas inizia ad inventare dal pick and roll, specialmente sfruttando lo short roll e un'ottima distribuzione dei suoi lunghi. Tenerife c'è e vola via anche grazie all'apporto del colpo da Eurolega dell'estate, Giedraitis (10 degli 11 totali nel secondo periodo) che sfrutta un Madrid particolarmente impreciso. 35-45 all'intervallo.

Tenerife rientra dagli spogliatoi toccando il massimo vantaggio (+14) capitalizzando la messe di palle perse del Real (12-3 a metà terzo quarto, saranno 17-11 nel finale), alcune davvero banali che lasciano contropiedi facili ad una squadra come quella canarina che non per forza ama alzare i ritmi.

L'apice per gli isolani però rappresenterà il punto di non ritorno. E nonostante le ampie rotazioni e una serata stortissima di Hezonja (2 senza canestri dal campo) e i problemi di falli di Campazzo, il Real trova risorse decisive dai soliti sospetti. Deck è sempre presente, chiarendo quanto sia fondamentale per la sua efficacia silenziosa. Llull è ancora un leader e da punti quando serve, Feliz è sempre più coinvolto nelle due metacampo e Abalde è chirurgico con due canestri durante la rimonta tra cui la tripla al 24'' del sorpasso (64-63)

Finale molto teso, magari non spettacolare e senza Campazzo fuori per 5 falli. Llull sale in cattedra con 4 punti consecutivi e Feliz e in generale la difesa madridista non ammettono canestri nell'ultimo minuto. Letale è però la distrazione isolana sull'ultimo possesso. Feliz libero di penetrare, tardiva ma efficace la reazione di Shermadini, decisivo il rimbalzo di Deck. Fallo e libero per el tortuga. 2/2 e 72-71 che regala l'ottava finale di Supercopa consecutiva e la quarta di coach Scariolo sulla panchina del Real.

Le chiavi

Per il Real abbiamo già accennato il tema roster. Lunghissimo. In una giornata tutt'altro che positiva per molti interpreti (Hezonja su tutti), tutti gli effettivi vanno a segno. La gestione di una rosa così lunga e talentuosa sarà fondamentale per poter competere su tutti i fronti. 

E' altrettanto vero che, ad oggi, le merengues hanno il più classico dei cartelli “work in progress” fuori dalla palestra. Il tempo non sarà un alleato visto il calendario, ma insomma meglio aver 15 giocatori “veri” e prendersi un po' di tempo per trovare la quadra giusta, che esser legati ai soliti nodi che durante la stagione non possono prendersi pause, con la scorsa annata da monito.

L'inserimento dei tanti nuovi sarà fondamentale. Maledon, a sorpresa in campo (solo 2'), Lyles, Kramer e Okeke (il più utilizzato, solo 2 punti ma tanta solidità a rimbalzo e difensiva) daranno un apporto notevolissimo, sperando in minuti importanti anche per il nostro Procida e il giovanissimo Almansa.

Nel mentre coach Scariolo sa di poter contare sulle certezze. Llull (12), Deck (12), Abalde, Tavares e un Feliz (10) sempre più importante, specialmente in una serata così e così di Campazzo e Hezonja. Un Real confusionario per tre quarti (17 palle perse) ma al solito dominante a rimbalzo (42-29). Da rivedere la percentuale da 3, tarlo anche della scorsa temporada ma che non va tarata sulla singola partita.

Tenerife è una storia già scritta. Una squadra ammirevole, per atteggiamento, combattività, soluzioni. Un gruppo maturo e consapevole, una cent mancante che spesso non ha fatto l'euro. Huertas e Shermadini (14 e 23 rispettivamente) mettono subito in chiaro che il termine svernare, tanto comune per diversi residenti a Tenerife, per loro non esiste. Giedraitis dovrà esser più continuo nella produzione e anche il nuovo arrivato Van Beck (1 in 16 minuti) dovrà dare apporto affiancando Fitipaldo  e Fernandez (poco precisi ieri). Anche per i ragazzi di Vidorreta una serataccia dall'arco e un finale arido che di fatto li ha condannati alla sconfitta.

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