Milano parte bene. L'Olimpia batte la Stella Rossa
Milano sbanca Belgrado nel debutto stagionale europeo, gestendo al meglio una Stella Rossa monca ma mai sottovalutata. Bella prova di squadra anche in vista del bis col Partizan di giovedì.

L'Olimpia debutta in Eurolega vincendo il primo episodio del double-Header alla Belgrade Arena, facendo un gradito regalo di compleanno al suo coach. Certo non la Stella Rossa pensata da Sfairopoulos in estate, ma giusto sottolineare i meriti di una Milano, solida sui due lati del campo e con un gran coinvolgimento di praticamente tutto il roster, orfano di Brown. A Belgrado, Olimpia batte Stella Rossa, 82-92.
La Partita
Debutto in Eurolega con doppio turno e doppio impegno belgradese per l'Olimpia nella fu Stark Arena, oggi in vesti biancorosse, casa della Stella Rossa. Un avvicinamento tutt'altro che agile per le due squadre con i padroni di casa, che in particolare, hanno subito la botta del grave infortunio di Canaan, fuori per la stagione.
Milano si presenta senza Brown, tassello tutt'altro che secondario e Mannion affianca Bolmaro in quintetto al suo posto. Dopo il doveroso omaggio di tutta l'Eurolega a Giorgio Armani, si alza la palla a due per questa prima stagione allargata a 20.
Dunque è la prima e tra difficoltà fisiche e di chimica, il match inizia con qualche ruggine. Il dato delle palle perse è comprensibile ma comunque alto (15 combinate al ventesimo). Sfairopoulos chiede una difesa aggressiva, molto rischiosa, Milano regge l'impatto, nonostante qualche imprecisione pareggiata però anche dai padroni di casa. E tra palle perse e forzature, entrambe non disdegnano di provare a roccogliere punti in contropiede. L'Olimpia concede canestri ben oltre i suoi demeriti. Nwora (10 nel primo tempo), Carter e Kalinic, puniscono dall'arco (60% dopo 20' ma 0/9 nella ripresa) ma gli uomini di Messina risultano bravi a controllare le emozioni dell'arena e gestire l'andamento del match.
Milano infatti è brava ad alternare la ricerca del ferro e la pericolosità dall'arco con un Leday ulteriormente responsabilizzato e un Nebo in più, già un fattore come bersaglio offensivo e una fisicità ben diversa dall'ultima Olimpia. La coralità targetizzata dal plenipotenziario meneghino nelle parole della vigilia si intravede in un primo tempo chiuso avanti con merito (41-45).
La Zvezda non è un cliente facile e specialmente tra le mura amiche va oltre le difficoltà. Il ritorno dagli spogliatoi è arrembante, Milano sporca le percentuali da due (71% nei primi 20') e i padroni di casa rimettono la testa avanti dopo il 3-0 iniziale sul 53-51 grazie al contropiede di Miller-McIntyre.
Milano è ottima nel reagire. Sfrutta le scelte difensive spesso estreme e costruisce buoni tiri. Ne giovano il solito Nebo sopra il ferro e un positivo Shields, utilizzato meno da trattatore di palla che in passato e molto efficace in diverse fasi offensive. Nwora continua la sua serata e la sua capacità di segnare tiri difficili è ammutolita dal primo vero momento di Guduric da Guduric in maglia Olimpia. Personale parziale di 6-0 con 2 triple consecutive e Milano va sul +6 (61-67).
E' una bella Milano, promettente con tutte le premure che l'incipit di stagione merita. Ma anche questa Olimpia merita e lo si vede dai dettagli del finale di terzo periodo. Una squadra ancora ovviamente imperfetta, ma con un piano e mentalmente pronta a reagire agli errori. Sequenza con Brooks che sbaglia una difesa, una tripla e sul rimbalzo offensivo, attacca il ferro guadagnando canestro e fallo. +6 Milano difeso ottimamente da Ricci sull'ultimo isolamento di Carter.
+6 per iniziare il finale, +9 massimo vantaggio ancora con Ricci piedi a terra dall'angolo, trovato da una penetrazione di Guduric con ampio vantaggio. Sembra una nuova Milano. Ancora Ricci e ancora Brooks. Un gioco da 3 punti in avvicinamento al ferro, rarità del 2024-25, forse antipasto per il 2025-26 per la guardia al secondo anno con le scarpette rosse.
Milano va sul +12 con 8-0 di parziale. Milano sembra in controllo e la terza tripla di Guduric tieni avanti in doppia cifra gli ospiti (67-78). Ma non può esser tutto facile nel day1 specialemente a Belgrado. La Stella Rossa dà un nuovo colpo di aggressività e questa volta Milano accusa il colpo. 6-0 di controparziale con Miller-McIntyre ad ispirare praticamente chiunque indossi una maglia rossa nella capitale serba.
Timeout Messina, reazione di Milano, allarme rientrato. Bolmaro per Mannion per asfissiare il play ex Baskonia e stroncare l'ultimo tentativo dei padroni di casa. Guduric a gestire attacco nel pick and roll con Leday e Shields a sigillare il +10 finale, 82-92.

Le Chiavi
La prudenza è un valore specialmente nei giudizi sulla prima giornata. Milano però dà di sè un'immagine rinnovata, non tanto negli uomini ma proprio nell'approccio e nella gestione della partita. Ricordata già la non brillante situazione di roster della Crvena Zvezda (peggiorata dall'uscita di Rivero nel primo tempo) va rimarcata la prestazione meneghina.
Partiamo dalla Stella Rossa. Aggressività per cercare di superare il momento fisico di difficoltà. Nwora (19) e Carter (16) con le mani piene di punti in attacco, dovranno prendersi molte responsabilità offensive sfruttando anche la regia di Miller-McIntyre (14+6 assist). Buona la prova di Ebuka (14 con 7/7 da 2), ma la priorità sarà recuperare qualcuno al più presto, anche sotto canestro dove il 29enne nigeriano non può rappresentare l'unica alternativa e senza Petrusev manca completamente una dimensione interna.
Dicevamo di Milano. Una performance beneagurante. Tatticamente e tecnicamente oltre che psicologicamente. Senza Mirotic si è investito su un roster che possa aver maggior responsabilità e incidenza sulle guardie, dovendo tuttavia trovare punti dalla coralità. Per esser la prima giornata, la strada imboccata sembra quella corretta.
Nebo andrà preservato. Lo sloveno di Houston ha dominato neii pressi del ferro (12 senza errori dal campo) e ha saputo gestire anche le difese sui pick and roll, regalando atletismo e fisicità e integrandosi ottimamente con Leday. Leday stesso ha debuttato con 21 e un contributo affidabile di punti e sostanza. Al capitolo veterani molto bene anche Shields, 13 con 8 tiri e una totale funzionalità nell'attacco milanese, suggellato dal jumper .che ha blindato la vittoria.
Capitolo nuovi. Ci si aspettava un Guduric in versione leader e così è stato. Non un primo tempo facile, una ripresa chirurgica (9 dei 10 totali) ma soprattutto palla in mano nei momenti importanti e scelte vincenti. Ellis ben calato nella nuova realtà, minuti per fare esperienza ma anche senza timore per il salto in Eurolega e retti con un buon impatto fisico.
Ma è una Milano che va tutta in copertina. Ottimi i contributi di Ricci, Brooks, Bolmaro e le fiammate di Mannion. In attesa di un Cancar arruolabile per maggior tempo (soli 5'), il tema della gestione del roster sembra già diverso. Solo Dunston NE e Cancar sotto i 10'.
Un approccio mentale differente. Milano è apparsa una squadra reattiva nel senso più positivo del termine. Errori succeduti da buone giocate, che sia un buon attacco o una difesa importante. Tutto quello che è spesso mancato nelle ultime annate e forse ciò che va portato a casa stasera. O meglio in albergo, perchè tra 48 ore, ancora Belgrade Arena, subito un altro test. Altri ventimila abbondanti esaminatori, questa volta in maglia Partizan.