L'Olympiacos ed il futuro di Bartzokas. Le parole di Milutinov, Dorsey e Peters
Ha fatto molto rumore la caduta dell'Olympiacos in semifinale, portandosi dietro tanti polemiche

Georgios Bartzokas è stato il nome più discusso in questo weekend di Final 4 appena dopo il verdetto che ha condannato il suo Olympiacos nella semifinale contro il Monaco.
Immediate si sono scatenate le voci che vorrebbero il grande allenatore greco al capolinea della sua avventura al Pireo.
La caduta dell'OLympiacos contro il Monaco e l'esplosione immediato delle voci sul futuro di Bartzokas
Quarta Final 4 di fila e quarto risultato che non porta al titolo. Nel 2022 fu la tripla di Micic sulla sirena a negare l’approdo alla finale di Belgrado, nel 2023 il capolavoro di Sergi Llull consegnò la coppa al Real, lo scorso anno fu ancora Madrid a dire di no, questa volta in semifinale ed in forma ben più netta, mentre ad Abu Dhabi è stato il Monaco a tramutarsi in scoglio insuperabile.
Via quindi con le etichette odiose, stupide ed appiccicate da chi di questo gioco dimostra così di non conoscere alcunchè: “un perdente”, “uno che va bene per vincere la stagione regolare”, “uno che quando conta sbaglia tutte le rotazioni” e così via.
Dopo la semifinale persa il Coach ha ribadito come sia stata la tensione a mostrarci una negativa versione dei #reds che a fatica pensavamo di poter scoprire.
Il giorno seguente abbiamo avuto modo di parlargli in esclusiva e dopo aver riconfermato il concetto di eccessiva pressione subìta, Bartzokas ci ha detto che per capire realmente cosa fosse successo sarebbe stato necessario parlare singolarmente con tutti i giocatori, cosa che non aveva ancora potuto fare. Tutti gli errori commessi hanno portato a non meritarsi la finale come era invece logico che fosse dopo l’eccellente cammino in oltre 7 mesi.

Le parole di Milutinov, Dorsey e Peters il giorno dopo la sconfitta in semifinale
Sempre il sabato abbiamo sentito Nikola Milutinov il quale è andato giù abbastanza diretto: «No, non solo pressione, va dato merito al Monaco. Loro ci hanno probabilmente scoutizzato alla perfezione per settimane e sapevano esattamente come toglierci tutto. A loro è riuscito tutto, loro hanno una comunicazione con la panchina eccellente».
Ovvio come non si possa non sottolineare quel continuo ripetere il valore degli avversari con quel “loro” che fa ovviamente a cazzotti con un “noi” che non viene citato e che quindi è aspramente criticato. Quell’accenno alla comunicazione con lo staff in panchina poi…
Sono poi arrivate anche le parole di Tyler Dorsey, praticamente mai utilizzato in stagione se non quando contava poco: «Se chiedete a me perché non gioco sappiate che me lo chiedo anch'io, quindi rivolgetevi all’allenatore».
Altro carico pesante, sebbene atteso.
Meno diretto ma forse con un sarcasmo che dice di più Alec Peters: «Sembra quasi diventata una consuetudine quella di arrivare a giocare il nostro peggior basket nel momento più importante».
La conferenza stampa di Bartzokas dopo la finale per il terzo posto
In conferenza stampa dopo l’inutile finale per il terzo posto, peraltro vinta, ecco un discorso più esteso, che abbiamo avuto la fortuna di scatenare con la nostra domanda.
«Chi parla di fallimento e chi sostiene che quattro partecipazioni di fila alle F4 senza titolo non vogliano dire niente dovrebbe rivolgersi a chi ci è andato una volta sola per capire quanto sia difficile. Non siamo perfetti, non lo sono io, tuttvaia non so se possono essere i 40’ di venerdì a definire il valore della nostra stagione. Voglio dire che sono grato a tutti per il serio sforzo durante tutta la stagione».
«Quando hai 17 giocatori ed è operazione condivisa con il club, poi tocca a me fare le scelte su chi gioca. E di solito chi sta fuori diventa quasi automaticamente MVP…»
«Nelle finali greche metterò in campo chi rispecchia al meglio i nostri valori. E' il mio lavoro. Ognuno gioca per sé, ognuno gioca per il suo contratto, ma giocare per la squadra è per me molto importante».
E qui interveniamo, quasi da avvocati difensori del bel gioco: «No Coach, se ti stai facendo questa domanda la risposta è chiaramente “No, il valore della vostra stagione non viene definito dalla semifinale persa perchè avete espresso, come ormai da tre, quattro anni un gioco splendido, il migliore probabilmente”».
«Però è chiaro che ci sono state immediate voci assai negative sul vostro futuro ed allora ti devo chiederne conto..»
Ed allora Georgios è ripartito, sottolineando alcune cose di un certo rilievo.
«Certo, ci sono giocatori che giocano per la squadra ed altri che giocano per il contratto: da noi la maggior parte appartiene alla prima categoria, mentre altri dico quasi che sia umano pensare anche al loro futuro visto che non hanno un ruolo importante. Io devo andare avanti coi giocatori che meglio appartengono a questo sistema».
«Altre decisioni toccano alla proprietà».
«Nel gioco di oggi ci sono tante componenti, tra le quali gli agenti prontissimi a postare sui social le statistiche dei loro rappresentati anche dopo sconfitte di 30. E' importante che tanta gente del mestiere sappia che tipo di pallacanestro giochiamo».
In sostanza difesa e (giustissima) valorizzazione del proprio lavoro nel quadriennio, coinvolgimento del club nelle decisioni prese, responsabilità dei giocatori da tenere in considerazione insieme a chi li rappresenta: ce n’è abbastanza per un finale di stagione infuocato non solo sul campo contro il Pana nelle finali greche. Ci ritorneremo.