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Devon Hall

Il Fenerbahce è la prima finalista dell'Eurolega 2024/25. La prima semifinale delle Final Four di Abu Dhabi finisce 82-76 in favore della squadra di Jasikevicius, che controlla la partita dall'inizio alla fine grazie a una difesa strepitosa e a una grande prova collettiva.

Si arrendono i campioni in carica del Panathinaikos, incapaci di trovare ritmo per tutti i 40 minuti e costretti a giocare gli ultimi minuti di gara senza Kendrick Nunn, uscito per 5 falli.

La partita

L'intensità in campo è molto alta fin da subito. Vista l'importanza del match, non potrebbe essere altrimenti.

In apertura di gara, l'attacco del Pana è poco fluido e si affida al talento dei singoli. Contro la difesa ben organizzata del Fenerbahce, però, non basta, e i Greens faticano a trovare il fondo della retina. La squadra di Jasi, dall'altra parte, sembra avere le idee più chiare: i gialloblu sfruttano alla perfezione i mismatch concessi dalla difesa del Pana e sono più precisi da dietro l'arco. Dopo 10' il punteggio dice 22-14 in favore dei turchi.

La seconda frazione si apre con l'inchiodata di Mathias Lessort, per la prima volta in campo dopo quel terribile infortunio al perone. L'inizio di secondo quarto, però, è ancora tutto del Fener, che è molto bravo a far collassare la difesa avversaria in area per poi scaricare la palla e trovare tiri comodi sul perimetro. I turchi scappano sul +13. La reazione del Pana non è immediata, ma arriva, complice anche un Fener meno preciso al tiro. La squadra di Ataman si affida a Grant e Nunn per ricucire lo svantaggio e va al riposo sotto di sole 5 lunghezze. Un affare per quello che si è visto in campo.

Al rientro sul parquet, le difese dominano sugli attacchi: si segna con il contagocce da una parte e dall'altra. I Greens riescono a muovere la retina solo grazie all'immenso talento di Nunn, al quale Nik Melli prova a rispondere con 6 punti in pochi minuti. In un momento piuttosto complicato per i gialloblu, ecco che si accende Errick Mccollum: il fratello di CJ, a secco nel primo tempo, segna 9 punti di vitale importanza, che permettono ai suoi di respirare e di chiudere la terza frazione avanti 55-48.

In apertura di ultimo periodo, la difesa dei turchi è ancora una volta protagonista. Il Panathinaikos non trova mai un tiro semplice e spesso è costretto a forzare le sue conclusioni negli ultimi secondi dell'azione. Il Fenerbahce torna a +11, ma Osman non si arrende, si prende la squadra sulle spalle e la riporta a -4 con una serie di canestri pazzesca. È ancora Mccollum a tirare fuori i suoi dalle difficoltà con una tripla pesantissima, alla quale, questa volta, Osman non riesce a rispondere. 

Il Fenerbahce è in finale.

Wade Baldwin

Le due dimensioni di Hall, il talento di Biberovic, la grinta di Melli

Sin dalle battute iniziali, l'impressione era quella di assistere a un Fenerbahce concentrato, reattivo e con le idee chiare, contrapposto a un Panathinaikos in difficoltà e meno lucido.

Tante volte, però, nel corso della stagione, i Greens di Ataman avevano dimostrato di saper cambiare faccia in un amen, trasformandosi in una corazzata inarrestabile. Perciò, anche questa volta, ci si poteva aspettare un'accelerazione improvvisa dei greci, che però non è arrivata. I meriti sono del Fenerbahce e della sua difesa. Aggressiva, organizzata, dura.

La retroguardia dei gialloblu non è mai calata nel corso dei 40 minuti, a differenza dell'attacco che, soprattutto nei due quarti centrali, ha faticato maggiormente. 

Gli uomini di Jasi hanno lavorato perfettamente sui cambi difensivi, in particolare con Birch e Melli che spesso sono riusciti a contenere i piccoli del Pana. Ma l'apporto di Nik Melli (9 pt + 6 reb) è andato ben oltre: il suo impatto, su entrambi i lati del campo, nel secondo tempo, è stato decisivo, così come lo è stato in attacco quello di un infinito Mccollum (13). 

I turchi, poi, hanno dimostrato un'altra volta di avere infinite soluzioni a loro disposizione. Comandare dall'inizio alla fine una semifinale di Eurolega contro il Panathinaikos non è mai semplice, farlo senza il solito apporto di due giocatori come Guduric e Hayes-Davis lo è ancora meno. Eppure, il Fener ci è riuscito, confermandosi una squadra che non dipende dalle prestazioni dei singoli e in cui tutti possono risultare decisivi.

Questa volta sono stati Biberovic (15) e, soprattutto, Devon Hall (18), MVP della gara, a prendersi la squadra sulle spalle dall'inizio alla fine. Il turco con la solita qualità offensiva, l’ex Olimpia con una prova straordinaria a tutto tondo, sia in attacco che in difesa.

Tarik Biberovic

Domenica i gialloblu proveranno a completare l'opera in finale contro la vincente di Olympiacos-Monaco.

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