Opening press conference | Fenerbahce con Jasikevicius e Hayes-Davis
Il Red Carpet di Abu Dhabi in attesa della partita con il Panathinaikos domani

L'introduzione
Un clima sereno e scherzoso ha caratterizzato la conferenza stampa di stamattina. Dopo l'intervento di ex giocatori e volti noti dell'Eurolega, è arrivato verso le 10:30 il momento di sentire i coach accompagnati da quattro giocatori in rappresentanza delle rispettive squadre. Ovviamente, per il Fenerbahce coach Jasikevicius è stato scortato da Hayes-Davis, nominato dalla lega per il secondo anno consecutivo componente dell'ALL Euroleague First Team. La speaker Olivia Harlan Dekker ha rotto velocemente il ghiaccio, e successivamente è stata data la consueta parola all'intervento dei giornalisti.
Lasciamo qui il link per riprendere la live trasmessa questa mattina sul canale ufficiale Youtube dell'Eurolega.
La conferenza
La conduttrice Olivia Harlan Dekker: “Jasikevicius, cosa ti aspetti di diverso dalle Final Four di Berlino fra Fenerbahce e Panathinaikos?”
Jasikevicius: “Speriamo di entrare subito in partita e di iniziarla meglio rispetto a quanto era accaduto a Berlino. Di sicuro, sarà d'aiuto il fatto che metteremo in campo quasi tutti gli stessi giocatori che erano presenti l'anno precedente. Dobbiamo giocare con schemi più semplici e sperare di fare meglio rispetto a quanto fatto a Berlino.”
La conduttrice Olivia Harlan Dekker: “Nigel, complimenti per essere entrato ancora una volta nel miglior quintetto della lega. E' il secondo anno consecutivo che lavori con Jasikevicius. Cosa ti permette di tirare fuori il meglio di te relazionandoti con lui?”
Hayes-Davis: “Sarunas è molto bravo ad urlarti in faccia [ironico]. Riesce sempre a creare un clima positivo in allenamento [lo dice riedendo], per questo tira fuori il meglio di te.”
Conduttrice Olivia Harlan Dekker: “Suppongo ti paghino tanto allora [ironico anche qui]?”
Hayes-Davis: “No, io gioco per l'amore del gioco al Fenerbahce”
Giornalista: “ [A Jasikevicius]: cosa ne pensi dei movimenti esterni della lega e delle voci riguardo ad un espansione in Europa del NBA? E come fai a non pensarci in partita?”
Jasikevicius: “Non vedo una grande connessione tra quanto succede fuori di qui e le partite. Onestamente preferisco rimanere concentrato sul gioco, tutti noi abbiamo un'opinione a riguardo. Penso che sia positivo unirci e migliorare tutti insieme, ma adesso mi interessano solo queste partite.”
Giornalista: “Quali lezioni hai imparato sfidando questi ultimi anni contro il Panathinaikos?”
Jasikevicius: “Principalmente dobbiamo essere più semplici nelle giocate. Alla fine si tratta solo di 40' in campo, e il Panathinaikos è stato migliore di noi l'anno precedente. Non dobbiamo pensare troppo, e chi farà le cose nel modo più semplice domani vincerà."
Giornalista: “E' più facile preparare una Final Four da giocatore o da allenatore?”
Jasikevicius: “Ovviamente è molto più difficile da coach. Come giocatore, tu arrivi, ti prepari alla partita e al termine te ne vai, avendo fatto il tuo lavoro. Da allenatore hai tantissime responsabilità a partire dai media, dallo staff, dal club stesso. Non ho mai capito perché [ride] tutti si aspettano di più dall'allenatore. Adesso mi trovo a lavorare molto di più rispetto a quando ero un giocatore.”
La conduttrice Olivia Harlan Dekker: “Dormi poco, insomma, da allenatore rispetto che da giocatore?"
Jasikevicius: “No, dormire ora non è un problema. Ora sono abituato, un tempo era un problema eccome.”
Giornalista: "Ho un ulteriore domanda per Jasikevicius: chi vincerebbe in un ipotetico 3v3 fra te, Hayes-Davis e Nunn contro James, Spanoulis e Vezenkov nei vostri rispettivi prime?
Jasikevicius: “Ascolta, se Nigel e Nunn attaccano bene, io mi metto in difesa e vinciamo!”
Giornalista: “In base alla tua esperienza giocatore-allenatore, vedi qualche giocatore attuale come allenatore in futuro?”
Jasikevicius: “Sicuramente non Nigel [ridendo]"
Giornalista: “Nigel, il Fenerbahce è stata l'unica squadra a non aver perso una singola partita durante i playoff. Considerando gli infortuni, le rotazioni della squadra, gli scivoloni che ci sono stati durante la stagione, qual è stato il turning point della stagione?”
Hayes Davis: “Forse il momento particolare è stata una partita di campionato contro Yalova. Molti non conoscono nemmeno quella squadra, né dove si trovi. E' stata una gara contro un avversario chiaramente inferiore al livello del Fenerbahce. Eppure, non avevamo alcun diritto di vincerla. Abbiamo lottato e Nicolò [Melli] ha segnato un canestro incredibile: alla fine abbiamo vinto ai supplementari. Il coach lo ha sempre sottolineato: per lui, spesso erano prestazioni terribili per 39 minuti, ma riuscivamo comunque a trovare il modo per salvarci all’ultimo e portare a casa la vittoria. Essere messi alla prova così tante volte ha forgiato il carattere del coach nelle sue scelte, e quello dei giocatori nella capacità di superare gli ostacoli, di rimontare, di non mollare mai. E tutto questo ci ha costruiti, ci ha preparati mentalmente alla calma, all’ambizione, alla concentrazione e alla preparazione che servono per vincere le partite importanti. Vincere facilmente non ti prepara per la Final Four. Ma quelle vittorie sofferte, che non avremmo dovuto ottenere, ci hanno dato il carattere necessario per arrivare fin qui e competere.”
