Olimpia Milano tra risultati negativi, Messina e futuro
La caduta dell'Olimpia Milano in semifinale contro la Virtus apre all'ennesima estate di cambiamento, se non rifondazione. Cosa c'è nel futuro del club?

Il futuro, il mercato, Messina e la proprietà
«Per quanto ne so si proseguirà insieme, se poi il Sig.Armani ed il Sig.Dell'Orco non vorranno continuare con me non c'è problema».
Così il Coach dopo la disfatta contro la Virtus rispondendo a precisa domanda.
Ciò che ci permettiamo di fare notare al Coach-Presidente è che proprio quella continuità che lui giustamente sottolinea come diversità dagli altri è situazione che a Milano riguarda solo ed unicamente la sua posizione. Dal 2019 sono arrivati una marea di giocatori e perfino diversi assistenti, una sorta di regolare rivoluzione estiva che come ben sappiamo non ha mai pagato, né dalle parti del Forum né altrove, visto che le squadre che hanno avuto risultati migliori e continui sono quelle in cui lo zoccolo duro è rimasto intatto in buona parte per anni. Dovesse servire basterebbe dare un'occhiata a quanto accaduto in una superpotenza come Madrid nel momento in cui l'estate ha portato a quel tipo di rivoluzione dopo una stagione dominante da Supercopa, Copa del Rey, Liga e finale di Eurolega.
L'arrivo di Daniele Baiesi può essere una benedizione per questo club, solo ed esclusivamente se gli sarà dato il giusto spazio e l'autonomia necessaria a svolgere il proprio lavoro, per il quale possiede tutte le migliori competenze.
Se invece l'Olimpia sarà quella degli ultimi anni, quella delle decisioni disastrose sul mercato, dove c'è una lista di errori che fa spavento, quella che non separa ruoli e carriere, allora sarà tutto inutile.
Resto convinto che senza il carico organizzativo-dirigenziale Messina meriti ancora una chance in panchina, poichè una delle menti più importanti del gioco in Europa non può aver perso lo smalto che lo ha portato a stare spesso davanti a tutti. Ma se quello smalto si opacizza e sbiadisce anche a causa di pensieri ed impegni che sono altrove, verso cose di cui non dovrebbe nemmeno lontanamente interessarsi, allora non ci siamo ed il pino biancorosso deve cambiare inquilino.
Il ruolo della proprietà sarebbe poi tutto da analizzare. E' così gradito l'essere considerati ricchi che sperperano senza costrutto e logica? Milano può essere ancora la città cestistica della “carta bianca” senza responsabilità chiare? Impensabile, ma purtroppo il dubbio viene, che possa essere di nuovo così.
A meno che quanto interessa maggiormente sia altro, vedi quanto emerge dal recente articolo di Sport e Finanza che evidenzia un fatturato 2024 (40,6 milioni) in crescita, nonostante il sesto esercizio consecutivo in perdita (in costante riduzione dal 2022) all'interno del quale leggiamo esservi ben 21,6 milioni di operazioni con la controllante, il Gruppo Armani.
Dati che palesano, non va trascurato, un ottimo lavoro in direzione riduzione costi, visti quei tre milioni risparmiati in due stagioni, a testimonianza di una gestione da quel punto di vista estremamente sana.
Noi non lo sappiamo quindi quale sia l'interesse prioritario della proprietà, almeno finché qualcuno non ce lo dovesse chiarire, quindi il beneficio del dubbio è l'unica cosa che chiediamo ci venga concessa.

(Pag. 7/8 - scorri infondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)