Virtus, il sogno si spegne sul più bello: il Bayern rimonta e vince
Un pessimo ultimo quarto e l'ingresso di Justinian Jessup condannano le v nere all'ennesimo stop in trasferta

Dopo la rovinosa trasferta di Kaunas, una Virtus Bologna sprecona cade anche a Monaco di Baviera per 86-70 contro un Bayern lucido e freddo nei momenti decisivi, sprecando un vantaggio arrivato quasi in doppia cifra a metà terzo quarto.
Gli uomini di Dusko Ivanovic soffrono la fisicità e l'atletismo dei lunghi tedeschi, sprofondando nel finale grazie alle triple di Obst e di uno scatenato Justinian Jessup, che, dopo esser entrato per la prima volta in campo a metà terzo quarto, ha letteralmente spaccato la partita con le sue triple e l'aggressività in difesa. Male il back-court virtussino, che però sembra aver ritrovato un Alen Smailagic finalmente continuo nelle sue prestazioni (oggi ha chiuso con 17 punti con ¾ dall'arco).
La partita
Dopo un avvio contratto, sono Saliou Niang ed Alen Smailagic ad aprire le danze per la Virtus, che sfruttano la loro fisicità contro il quintetto piccolo del Bayern. I bavaresi si affidano ai punti dal palleggio di Jovic e Mike, che dimostrano fin da subito di avere mani caldissime. Il grande ex Carsen Edwards fa fatica ad entrare in partita, ben limitato dalla difesa e dai raddoppi dei padroni di casa. Gli attacchi faticano ad incidere, Obst prova a scuotere i suoi con una bomba da 10 metri allo scadere dei 24. Lucic e Mike completano poi il parziale di 8-0 per i tedeschi, con le V nere che non riescono a costruire buone possessi, ed Ivanovic costretto subito ad interrompere il gioco con i suoi sotto 13-6. L’ingresso di Momo Diouf sembra cambiare un po’ le gerarchie, con l’ex Reggiana subito presente nel limitare Wenyen Gabriel ed abile a sfruttare i suoi centimetri nel gioco in post basso. La tripla di Alston riporta la Virtus a meno due, mentre Spencer Dinwiddie fa il suo esordio con il Bayern. Le percentuali calano, e la partita inizia a farsi più fisica. Entra in partita anche Luca Vildoza, che combina bene con i lunghi e sembra gestire bene la cabina di regia. Una schiacciata di Da Silva chiude il quarto sul 18-15
Si riprende con tante palle perse e tanti errori al tiro. Oscar Da Silva sembra il migliore per i suoi, garantisce fisicità e triple decisive, mentre per le V nere Matt Morgan tiene a galla i suoi con alcuni isolamenti ben eseguiti. Si corre tanto, le due squadre si rincorrono, ma gli uomini di Ivanovic non riescono a ricucire il margine, con il Bayern che troppo spesso arriva facilmente sotto canestro. Voigtmann e Mike non lasciano spazio, e senza i punti di un Carsen Edwards in grande difficoltà, le difficoltà di scoring emergono. La tripla di un volenteroso e combattivo Smailagic rianima la Virtus a metà quarto, ma i tanti viaggi dalla lunetta dei bavaresi con i bianconeri in bonus non aiutano. La difesa dei padroni di casa funziona bene, e le difficoltà a costruirsi buoni tiri aiuta è alta. Si sblocca dopo oltre 15 minuti Edwards, con una tripla dal palleggio delle sue. La schiacciata in coast-to-coast di Niang riduce lo svantaggio a soli due punti, con Herbert che chiama time out.
E quando si accende il numero 3, le V nere sono un’altra squadra, Mike non riesce a contenerlo, e per l’ex della partita sono altri punti facili. Al contrario male Dinwiddie, molto falloso e mai dentro le trame della partita. I liberi di Vildoza a fine quarto riportano il punteggio in parità, ma un ingenuità di Diouf su un tiro innocuo di Obst regala tre liberi che quest’ultimo realizza. Si va all’intervallo lungo sul 41-38 per il Bayern.
Ci pensa subito Carsen Edwards, che ormai si è sbloccato, a siglare 4 punti consecutivi di inizio secondo tempo che valgono il vantaggio Virtus, il primo della partita. Ma la tripla di Mike, colpevolmente solo a causa di un cattivo close out, riporta i bavaresi avanti 44-42. Smailagic è in serata, mani caldissime per il serbo, che arriva già a quota 17 punti. Una sua tripla e uno slalom di Edwards portano le V nere sul più 5, con il Bayern in netta difficoltà. Ma in breve tempo due palle perse consecutive dai bolognesi e due tiri ben costruiti di Lucic e del solito Mike riportano la gara in parità. Ed ecco finalmente anche Spencer Dinwiddie, che mostra alcuni sprazzi del suo talento e realizza 5 punti consecutivi con due tiri dal palleggio di ottima qualità. La Virtus è frettolosa in questa fase, non riesce a trovare spazi, mentre sale in cattedra Justinian Jessup, fino ad ora mai utilizzato da Herbert, che invece si rivela subito decisivo con due ottimi recuperi. Il bonus e i tanti falli fanno il resto, si va agli ultimi 10 minuti sul 61-55, con il Bayern che prova a scappare via.
Un grande gioco a due tra Jessup e Gabriel, che inchioda in modo spettacolare al ferro, sembra indirizzare la gara, ma un canestro di quelli impossibili, alla Carsen Edwards, ed una pesantissima bomba di Jallow riportano la Virtus a meno due. Nel conto rimbalzi però il Bayern sembra prevalere, con le v nere che concedono troppe seconde palle ai tedeschi, che ritornano subito a distanza di sicurezza con la tripla di un Jessup che adesso si esalta. Gli uomini di Ivanovic non segnano più per oltre 2 minuti, con la testa sembrano ormai essere altrove. L’ennesimo canestro di Jessup, MVP indiscusso della partita, nonostante abbia giocato solamente nel secondo tempo, e il tap in di Obst portano il Bayern sul massimo vantaggio, 75-61 con meno di 5 minuti alla fine della partita, che ormai sembra chiusa. Il parziale di 12-0 dei padroni di casa dice tutto, agli uomini di Herbert sembra entrare qualsiasi tiro. Edwards e Taylor evitano la debacle per la Virtus, che però ormai ha staccato la spina. Il Bayern, spinto da un pubblico mai domo, realizza ancora e non si ferma, trascinata dalle triple di un Obst infermabile. Si chiude la partita sull’86-70 per i padroni di casa. Il volto cupo di Dusko Ivanovic dice tutto, nell’ultimo quarto è mancata l’energia e la cattiveria necessaria per poter portare a casa una partita ampiamente alla portata.
Le chiavi del match
La Virtus ha tenuto bene il campo nei primi tre quarti: il punteggio al termine del terzo era 61-55 per il Bayern.  L’approccio è stato positivo, con qualche buona giocata offensiva e la sensazione che la squadra potesse reggere al “gioco” degli avversari.
Tuttavia, nel quarto periodo è arrivata la vera frattura: il Bayern ha imposto un parziale netto che ha spaccato la partita, fino al +16 finale. 
Aggressività a rimbalzo e nei possessi chiave: il Bayern ha saputo capitalizzare sui momenti decisivi, garantendo aggressività a rimbalzo e nei possessi chiave, mentre la Virtus è calata in lucidità.
La Virtus ha pagato anche un calo evidente nelle percentuali da tre punti (appena 28% nella ripresa) e un saldo negativo nel rapporto assist/palle perse. I lunghi bianconeri hanno faticato a contenere il dinamismo dei pari ruolo bavaresi, che hanno dominato a rimbalzo offensivo e generato seconde opportunità determinanti.
Il Bayern ha vinto la battaglia del ritmo: 70 possessi gestiti in modo controllato, ma sempre con efficienza. La squadra di Herbert ha imposto il proprio spacing e sfruttato i mismatch con grande disciplina tattica.
La sconfitta per 86-70 non cancella i segnali positivi di una Virtus capace di restare competitiva per oltre trenta minuti, ma evidenzia ancora i limiti di tenuta mentale e continuità offensiva contro squadre di alto profilo fisico.
Per la Olidata sarà fondamentale ritrovare equilibrio nella gestione dei possessi e una maggiore produzione del reparto guardie, mentre il Bayern conferma la sua solidità casalinga e la capacità di colpire nei momenti chiave.
