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Tomislav Mijatovic, vero cuore Efes

Un timeout, un'inquadratura, un assistente allenatore che sussurra qualcosa all'orecchio del suo Head Coach e la mente viaggia nella storia di un personaggio pressochè unico nel panorama del basket di Eurolega. Accade ad Istanbul, proprio lo scorso giovedì sera, quando Tomislav Mijatovic parla fitto fitto con Radovan Trifunovic, Coach ad interim dell'Anadolu Efes. Ed il pensiero vola.

Tomislav Mijatovic, croato di Zagabria per il quale è già difficilissimo trovare notizie corrette perlustrando il web, oggi è assistente allenatore di Radovan Trifunovic, dopo l'esonero di Igor Kokoskov a seguito del crollo dell'Efes nella gara di Montecarlo. Nulla di strano, ci sono allenatori e vice, quindi?

Quindi quell'immagine televisiva ci porta a ripercorrere la carriera di uomo che ha fatto del concetto di fedeltà ai colori della sponda europea di Istanbul una vera espropria ragione di vita. Ma si sa, fedeltà e coerenza in questo mondo pagano poco…

Tomislav Mijatovic: la carriera, il destino, gli incroci e quei numeri… 

Il solo fatto di essere nato il 29 febbraio è già un segnala di scarsa fortuna. I più cattivi, di solito i parenti, ne approfittano per farti il regalo di compleanno ogni 1460 giorni.

E solo 25 anni dopo quel 29 febbraio 1976 il nostro inizia la carriera in panchina. Molto precoce è assistente allenatore al Cibona, sino al 2003.

Una pausa poi rieccolo dal 2007 nel club più importante della storia croata, quello che nacque come Sloboda nel 1946, poi denominato SD Zagabria, Vihor, Polet e Lokomotiva, prima di diventare appunto Cibona nel 1976, guarda caso l'anno di nascita di Mijatovic. Curiosità? Cibona deriva dal latino "cibus bonus", poichè a supportare finanziariamente il club quell'anno furono 4 industrie alimentari locali, dai dolciumi della Kras fino agli altri prodotti di Franck, Badel e Voce).

I colori sono bianco e blu e non è un dettaglio da sottovalutare nel cuore di Tomislav. Allora come oggi.

Quando nel 2010 Velimir Perasovic, allora HC, se ne va in direzione Efes la tavola sembra apparecchiata per la promozione di Mijatovic ma la storia dice altro. Segue il suo capo allenatore e  va anche lui in Turchia, dove resterà sino ai giorni nostri.

Con i colori dell'Efes, guarda caso bianco e blu dominanti, vince sotto Ergin Ataman 3 campionati turchi e 3 coppe nazionali, oltre, naturalmente ai due trionfi in Eurolega nel 2021 e nel 2022. Che sarebbero stati tre se non ci fosse stato il Covid, perchè la versione di quella squadra nella stagione 2019/20 è stata quanto di più dominante abbiamo mai visto nella storia della competizione e non abbiamo il minimo dubbio sul fatto che avrebbe sfatato la maledizione del primo posto in stagione regolare che non diventa titolo dopo le Final 4. Quel 24/4 alla sospensione e quel dominio restano nella memoria di chiunque ami il giochino.

Prima di Ergin ad Istanbul ha fedelmente servito  nomi come appunto Perasovic, poi Ufuk Sarica, Ilias Zouros, Oktay Mahmuti, Vangelis Angelou, Dusan Ivkovic, Ahmet Caki ed ancora Perasovic nel 2016/17.

E dopo Ergin eccolo al fianco di Erdem Can nella stagione 2023/24 quando, a febbraio, viene finalmente promosso capo allenatore. E' il Round 25 quando esordisce superando Milano (79-73): ne vince 8 su 10, battendo tra le altre Maccabi, Partizan, Olympiacos, Baskonia e Fenerbahçe, raggiungendo i Play-In dove cade in casa contro la Virtus (64-67). E Bologna da chi è allenata? Luca Banchi, altro segno del destino che incrocia storie e cammini. 

Vincerà la statuine regolare turca, perdendo poi in finale contro gli eterni rivali del Fenerbahçe.

A proposito, sapete quale l'anno di fondazione dell'Efes? Non serve dirlo, 1976…

E vogliamo parlare di incroci? Proprio contro i virtussini inizia la stagione seguente da Head Coach, vincendo a Bologna 67-76 con un Oturu dominante e coi padroni di casa che segnano, per chi ama i numeri, gli stessi punti che erano bastati per vincere la sfida di Play-In dell'anno precedente.

Rimane sul pino Efes sino al 3 gennaio 2025, quando un Marko Guduric devastante vince il derby 84-76 e chiude l'era Mijatovic con la sua squadra ad un record di 10 vinte e 9 perse, nemmeno malaccio verrebbe da dire. 

Tomislav Mijatovic, una vita all'Efes

Banchi capo allenatore, Mijatovic assistente…

E ci risiamo con gli incroci, ecco Banchi come Head Coach e Mijatovic, penserete, lascia il club? Certo che no, torna assistente, in un ottovolante di ruoli senza precedenti.

Le bizzarrie della dirigenza turca fanno sì che proprio nei giorni in cui ci si è accordati con Banchi ci sia già in essere un progetto Kokoskov. Non basta la splendida stagione che arriva sino a gara 5 di Playoff contro il Pana, c'è un futuro  scritto ed in estate arriva Kokoskov, già in precedenza allenatore del Fenerbahçe nella stagione 2020/21. Ed in quello staff, il coach serbo aveva tra gli assistenti Radovan Trifunovic: non dimenticate questo nome perchè a breve sarà centrale, così come c'era quell'Erdem Can capo allenatore che Mijatovic ha sostituito nel febbraio 2024.

Siamo quindi ai giorni di Kokoskov, che lega ben poco con l'ambiente, cosa peraltro già avvenuta sull'altra sponda del Bosforo, dove l'avventura si chiuse in un luglio di bugie e ricatti.

La stagione è largamente insoddisfacente e non bastano le attenuanti, reali, legate ad una serie di infortuni clamorosa. 5/8 dopo 13 Round, 4 sconfitte nelle ultime 6 ed ecco il già menzionato esonero.

A questo punto pare tutto quasi normale, sarà Mijatovic a sostituirlo, vero? No, non può esserci normalità nella carriera di quest'uomo ed allora il club promuove Radovan Trifunovic "ad interim", con il nostro a fargli da assistente. Vi avevamo detto di non dimenticare il nome di Trifunovic… Incredibile è la prima cosa che ci è saltata in mente.

Arriverà un nuovo Coach, magari un profilo importante se il club non offrisse, sino ad ora, solo un semestrale con opzione, situazione che non può ovviamente essere gradita, anche perchè sussurri e grida dal Bosforo ci parlano di un “restyling” completo a giugno con nel mirino il ritorno di Ergin Ataman.

Nel frattempo vedere la figura del buon Tomislav sussurrare all'orecchio di un altro allenatore durante una gara di Eurolega ci ha portato a pensare come la totale e completa dedizione di quest'uomo ai suoi colori sia merce rarissima che, purtroppo, ai giorni nostri non paga i dividendi che meriterebbe.

E' una storia tutta a tinte bianche e blu,  è una storia di grande cuore che dai Balcani arriva sino ai confini dell'Europa sud-orientale, è una storia che ci auguriamo abbia un lieto fine da capo allenatore. ma sono gli unici auguri che possiamo fare perchè per quel compleanno ci sarà da attendere sino al 29 febbraio, sì, ma del 2028.

 

 

 

 

 

 

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