Jasikevicius e la chimera chiamata Eurolega: sarà l'anno giusto?
La missione del coach lituano si rinnova anche quest'anno con il Fenerbahce

Tanto vincente come giocatore in Eurolega, quanto inconcludente finora nella sua seconda vita da allenatore: Sarunas Jasikevicius, fresco vincitore del titolo di allenatore dell'anno, è più agguerrito che mai a riportare il Fenerbahce sul tetto d'Europa. In attesa della fatidica semifinale che andrà in scena ad Abu Dhabi il 23 maggio contro i greci del Panathinaikos, è necessario ripercorrere gli episodi decisivi della carriera del lituano, in modo tale da approfondire le dinamiche per cui Jasikevicius non ha ancora potuto coronare questo suo ultimo sogno.
Le quattro vittorie in Eurolega da giocatore
Escludendo una breve parentesi in NBA, Jasikevicius ha avuto una carriera da girovago in Europa, avendo potuto competere con squadre del calibro di Barcellona, Maccabi Tel Aviv, Panathinaikos, Fenerbahce e Zalgiris. Il picco Jasikevicius l'ha toccato fra il 2002 e il 2005, anni in cui è riuscito nell'impresa di conquistare 3 Eurolega consecutivamente, la prima con gli spagnoli del Barcellona e le successive due con gli israeliani del Maccabi. In tutte e tre le occasioni è riuscito a fare hat-trick, aggiungendo le vittorie di campionato e coppa nazionale a quella nel massimo campionato Europeo. La quarta ed ultima Eurolega arriva invece con i fortissimi Greci del Panathinaikos, suoi avversari ora, durante la stagione 2008-2009, andando anche lì a vincere campionato greco e coppa di Grecia. L'ex playmaker è considerato senza indugi il giocatore lituano più impattante nella storia della lega, in base alle vittorie, alle presenze, al talento e alla personalità; ma anche per essere l'unico MVP delle Final Four nella storia delle sua nazione insieme a Sabonis senior.

Da vice del Zalgiris a condottiero del Fener: la maledizione da spezzare
Jasikevicius ha deciso di chiudere la sua vasta esperienza da giocatore in patria fra le file dei connazionali dello Zalgiris, tuttavia il suo animo indomito lo ha spinto a intraprendere subito la carriera da allenatore, che si è avviata nel migliore dei modi. Sotto l'apprendistato di Stombergas conquista i suoi primi titoli nazionali da coach e nel 2016 li succede per portare i suoi giocatori inaspettatamente alle Final Four del 2017, conquistando addirittura il terzo posto ai danni della corazzata moscovita del CSKA. Il lituano inizia a farsi notare dunque, e allora il Barcellona decide di metterlo in panchina dalla stagione 2020-2021. L'impatto è devastante: Jasikevicius vince al primo tentativo il campionato, poi conduce i rossoblù a due Copa del Rey consecutive. E in Eurolega? Non si può dire male, anzi, in tutte e tre le stagioni in Spagna Jasikevicius conquista le Final Four. Nonostante il successo nelle competizioni nazionali, in Europa è più sfortunato, non riuscendo neanche una volta a conquistare L'Eurolega. Una climax discendente raffigura la sua esperienza catalana alla rincorsa del trofeo: nel 2021 il secondo posto contro l'Efes del mago Larkin, nel 2022 il terzo posto guadagnato contro i greci dell'Olympiacos, dopo la sofferta sconfitta rimediata dagli eterni rivali del Real; nel 2023 il quarto posto in seguito alle sconfitte per mano ancora una volta del Real Madrid e poi del Monaco. A quel punto Jasikevicius opta per separarsi dal Barcellona, quando il Fenerbahce decide di assumerlo per la stagione 2023/2024. Purtroppo per lui il passaggio ai turchi segue la falsa riga di quanto era accaduto in precedenza con i Blaugrana: il Fener è dominante nelle competizioni nazionali, affronta una regular season senza troppi patemi e gioca in maniera quasi ineccepibile senza pressioni addoso; ma, nel momento in cui arrivano le gare fatidiche, crolla. Infatti, per il quarto anno consecutivo il lituano arriva alle F4, che lo vedono ancora una volta al quarto posto. Decisive in negativo le sconfitte subite dai greci del Panathinaikos, con cui per l'appunto quest'anno vi sarà rematch, e poi con l'Olympiacos, perdendo il terzo posto dopo una gara combattutissima.

A caccia del movente
La stagione 2024/25 sembra fin qui una bellissima annata per Jasikevicius, con la conquista della Coppa di Turchia e con la conclusione della regular season al primo posto e con il raggiungimento delle Final Four, con unica macchia la sconfitta in supercoppa ai danni dell'Efes. Il rapporto con i giocatori è di quelli migliori e la sua stima presso i colleghi allenatori è alle stelle, dopo essere stato insignito del premio di miglior allenatore dell'anno in Eurolega, potendosi fregiare ora anche di un titolo importantissimo in un contesto individuale. Dunque, che cosa manca per portare a casa il titolo tanto agognato? In passato la stella lituana è stata critica da alcuni per lo stile di gioco che imponeva alla squadra, così fortemente schematico e rigido da risultare talvolta decisamente prevedibile. Non mancano i detrattori anche per via dell'atteggiamento spesso duro del coach nei confronti dei giocatori e anche per via di una forte emotività mostrata da Jasikevicius nei frangenti determinanti della partite. Queste recriminanti, però, sono superflue, davanti alla classe immensa di quest'allenatore, capace, come abbiamo visto, di risollevare in tempo immediato le squadre che hanno deciso di affidarsi alla sua guida e di valorizzare i giocatori in sé e allo stesso tempo di tenere unita la squadra, insistendo sulle qualità difensive. La sua esperienza è ancora agli albori: questo fattore possibilmente può averlo penalizzato in alcune circostanze. Essenziale evidenziare anche il merito degli avversari e le componenti di sfortuna che sempre sono presenti in uno sport complesso come il basket, a discapito dei suoi risultati finali. La squadra è stanca, gli avversari sono tosti; l'unica certezza è che Sarunas Jasikevicius non si darà per vinto fino al suono della sirena.