Il Real cresce e domina, il Partizan ci prova troppo tardi
Successo madrileno nella sfida della Movistar Arena contro un Partizan che reagisce quando ormai è tardi.

Partita che negli ultimi anni ha spesso avuto un peso specifico importante, quella tra Real Madrid e Partizan Belgrado, come nel celebre confronto del 2022.
Real Madrid e Partizan: il primo tempo è tutto dei #blancos
Il Partizan arriva a questa sfida dopo due vittorie consecutive in casa contro Milano ed Efes, mentre il Real si presenta reduce dai successi casalinghi contro Olympiacos e Asvel. Due squadre quindi in un momento positivo dopo esordi complicati, anche se i primi cinque minuti raccontano tutt’altra storia.
Il Real parte fortissimo in difesa e può correre subito in campo aperto, mentre il Partizan non trova in nessun modo la via del canestro, forzando soluzioni individuali e concedendo dietro i soliti “terzi tempi” facili agli avversari. 13-5 al primo timeout televisivo e 24-12 alla prima sirena.
Nel secondo quarto la musica non cambia — anzi, peggiora. Il Real tocca quota 37 con ancora 6:35 da giocare, volando anche a +18. Il Partizan prova a resistere con qualche tripla estemporanea e maggiore aggressività a rimbalzo offensivo, ma le disattenzioni difensive continuano a “uccidere” ogni tentativo di rimonta degli uomini di Obradović, che soffrono terribilmente vicino al ferro a causa della presenza dominante di Tavares.
Duane Washington è dannoso, Carlik Jones non incide: il primo tempo racconta di enormi problemi in regia per i serbi, e il punteggio all’intervallo parla chiaro — 52-33 Real.
Real in controllo, il Partizan ci prova troppo tardi e Campazzo la chiude
In avvio di ripresa, alcuni punti di Parker e qualche buon contropiede permettono al Partizan di ritrovare un po’ di energia. Improvvisamente il Real si blocca in attacco e i serbi tornano fino a -14, ma un fallo antisportivo con canestro concesso proprio da Parker a Tavares spezza nettamente l’entusiasmo appena creato.
Il Partizan continua a provarci, ma errori banali — rimbalzi concessi, falli ingenui, palle perse — impediscono una vera rimonta. Pur toccando più volte il -14, alla fine della terza frazione il tabellone segna 75-56 Real.
L’ultimo quarto è spezzettato e confuso. L’aridità offensiva del Real si prolunga troppo, con appena 9 punti nei primi 7 minuti, e così anche un Partizan poco preciso dall’arco riesce ad avvicinarsi fino al -7 con 2:52 da giocare.
Ancora una tripla di Washington, e il distacco si riduce addirittura a -4: una partita che sembrava chiusa si riapre completamente. Notevole l’innalzamento del livello offensivo del Partizan, che inizia a muovere la palla dai pick and roll con più fluidità e velocità, trovando soluzioni efficaci.
Negli ultimi possessi, però, il Real ritrova lucidità e il genio di Campazzo, chiudendo la gara e firmando la terza vittoria casalinga consecutiva.
Finale alla Movistar Arena: Real Madrid 93 – Partizan Belgrado 86.
Record di 3-1 per i Blancos, mentre per gli uomini di Obradović arriva un comunque dignitoso 2-2 dopo quattro giornate.
