Road to Abu Dhabi: testo e musica di Vezenkov & Bartzokas
I pareri del fresco Mvp dei playoffs e del coach greco, spaziando dalle prossime Final Four ai protagonisti della stagione e oltre.

Se l'Olympiacos sarà ad Abu Dhabi nessuno può sottovalutare l'impatto di Sasha Vezenkov e Giorgos Bartzokas. Nel corale e riconosciuto sistema dei reds, il bulgaro ne è il frontman perfetto, mentre l'allenatore il fine stratega neanche troppo dietro le quinte. Intervenuto al podcast “Pick&Talk by Stoiximan GBL” Vezenkov si è lasciato andare a un interessante botta e risposta anche a riguardo altri protagonisti di Eurolega e non solo.
Le risposte di Vezenkov sui protagonisti
Un po' criptiche ma non critiche le parole sul suo coach, Giorgos Bartzokas, con cui Vezenkov ha condiviso tutta la sua esperienza in maglia Olympiacos “Non è quello che vedete”.
Non troppo originale, ma molto giustificata la risposta sulle arene più calde d'Europa “Partizan e OAKA, queste due”. Difficile dargli torto.
Interessanti le parole rispetto a un giocatore con il quale gli piacerebbe giocare. La risposta vale anche per la domanda “quale giocatore di Eurolega vede in Nba”. Il nome è quello di TJ Shorts, probabilmente intercettando anche le voci di mercato intorno al gioiello di Paris, vociferato sia per la squadra del Pireo che per Memphis, Tennessee dove il suo padre putativo, Iisalo è stato confermato sulla panchina dei Grizzlies. Senza voler tarpare le ali del buon TJ non ci dispiacerebbe goderne ancora da questa parte dell'Atlantico.
Il premio per il miglior trash talker, dalla giuria bulgara, viene assegnato a Diallo del Monaco seppur “non esagera mai”, mentre non troppo a sorpresa in Nba il titolo va al non timidissimo Anthony Edwards. Nba che Vezenkov vede vincere da Boston (pre-infortunio di Tatum evidentemente) ma che spera vada invece in direzione Colorado, sperando in Jokic e i suoi Nuggets.
Interessante è l'investitura che fa di un protagonista della Lega greca che meriterebbe di giocare in Eurolega. Hunter Hale dell'AEK, fresco di Final Four di BCL, scorer mancino al secondo anno in Grecia e in estate accostato alla Reyer.

Final Four e Olympiacos
Chiosa sulla sua squadra e il futuro prossimo e anteriore. "Direi l'atmosfera familiare che c'è tra noi. Anche altre squadre ce l'hanno, ma credo che tra noi sia più speciale".
Una dichiarazione d'amore per i reds per i quali non può che augurare il meglio. “Sarebbe bello un derby greco in finale (ad Abu Dhabi, ndr) ma è l'importante che noi ci siamo, tutto il resto è secondario”.
E un finale a lunghissimo raggio, sperando che nei prossimi 10 anni l'Olympiacos vinca più Euroleghe possibili. Una previsione ovvia ma che dovrà fare i conti con gli avversari e anche con la geo-politica del basket europeo. Il tutto restando impazienti sul vedere sul parquet dell'Etihad Arena, Vezenkov in azione.
La versione di Bartzokas
Altro giro e altre parole, tramite un'intervista rilasciata a Eurohoops di coach Bartzokas che , come spesso accade, ha dato diversi spunti interessanti. “Lo scorso anno abbiamo overperformato raggiungendo le Final Four” evidenziando le partenze di Vezenkov, Sloukas tra gli altri. Quest'anno l'Oly è una squadra migliore, più lunga, più completa e la regular season ha detto questo. “Must-Win situations esistono sempre all'Olympiacos, oggi più che mai”. “Siamo come robot. Senza vita sociale, tutto su un obiettivo. E tutto viene deciso in due partite da 40 minuti. E' difficile per tutti”.
Poi l'analisi tattica dei prossimi avversari, il Monaco del grande ex Spanoulis. Squadra che fa più isolamenti che è cresciuta tanto difensivamente con il nuovo coach e che ha rotazioni lunghe ma diverse. Insomma idee sin da subito ben chiare. Più asettico invece rispetto al duello contro un'icona reds come Spanoulis. “Nessuno di noi pensa all'allenatore avversario, è qualcosa più per i media e i fans”
E infine un elogio alle due stelle della squadra, Fournier e Vezenkov. “Probabilmente sono i due lavoratori più duri, i primi ad arrivare, gli ultimi ad andare. E' molto facile parlare e lavorare con loro”.