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Ci lasciamo alle spalle un altro weekend ricco di temi e spunti nel massimo campionato nazionale:
diamo insieme un’occhiata a quelli più interessanti nel nostro consueto focus!

LA CERTEZZA: VERA CREMONA
 

In quanti avrebbero detto che alla Vanoli sarebbero bastate solo quattro partite per mettere insieme i primi 6 punti? Fra le squadre individuate alla vigilia nel lotto di quelle che lotteranno per evitare la retrocessione, Cremona ha avuto l’inizio più sprint. Non solo per i (pesanti) successi ottenuti, ma anche per le modalità: un tiratissimo scontro diretto vinto al fotofinish con Sassari l’ha sbloccata, una serata da sballo al PalaDozza contro la Virtus toccando addirittura il +30 l’ha lanciata, i 96 punti realizzati a un’altra diretta concorrente come Treviso la confermano squadra
vera, entusiasta, sulle ali della fiducia. Pensando che a inizio ultimo quarto era avanti anche al Taliercio contro la Reyer, non siamo lontani dal parlare di una capolista imbattuta! Per adesso bravi tutti, con qualche menzione tricolore speciale: un Casarin molto più responsabilizzato, Grant e Veronesi che stanno dando, e ovviamente coach Pierluigi Brotto. Chissà se lo aveva sognato così
bello, il primo mese di campionato della prima stagione cominciata da head coach in Serie A.

LA DELUSIONE: TREVISO, TORRESANI E POI?
 

L’altra faccia della sfida del PalaRadi di domenica ci restituisce una Treviso ancora al palo, la cui unica buona notizia arriva dai 20 punti di David Torresani. Il campione Under 20 azzurro (anche lì con coach Rossi in panchina) non poteva però tenere in piedi da solo una baracca fragile, per le assenze fattuali di chi non c’era (Weber infortunato e Pinkins neopapà) e per quelle difensive di chi
ha concesso 96 punti a una diretta concorrente per la lotta retrocessione. Sono quasi 98 quelli subiti in media nelle prime quattro partite, un dato che va (decisamente) corretto per rientrare nei ranghi di un campionato difficile, a maggior ragione col calendario da brivido del prossimo mese: Trieste, Reggio Emilia, Milano, Virtus, Trento, Trapani. Non facile, in questo momento, mantenere l’ottimismo.

LA DOMANDA: IL PESO DELL’EUROPA
 

Avevamo posto nelle scorse settimane il tema europeo su Milano e Virtus Bologna, e su quanto l’estenuante impegno in Eurolega potesse ripercuotersi nella lotta al primato. Stesso discorso vale anche per le altre formazioni impegnate in Europa, con la difficoltà fisica, mentale e logistica di tenere i piedi in due scarpe. Meglio in patria Trento e Venezia, che hanno messo insieme un bilancio di 2-6 in Eurocup tenendo invece molto più botta tra le mura domestiche (soprattutto l’Aquila di Cancellieri, nel gruppo delle seconde). Maluccio in generale Trieste, anche se il derby vinto con Udine può dare una scossa importante a un avvio di stagione che la vede ancora al palo in Champions League (così come Trapani, 2-2 in LBA ma con un calendario bello tosto). Le uniche relative soddisfazioni italiane nell’altra Europa sono fin qui arrivate dalla non trascendentale FIBA Europe Cup, con l’1-1 di Sassari (ancora a 0 però in patria) e soprattutto il 2-0 di Reggio Emilia, nel
complesso l’unica che finora si sta disimpegnando bene sui due fronti. In molti casi, però, viene da chiedersi se ne vale davvero la pena.

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