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Alessandro Pajola in azione con la Virtus

Energica. Grintosa. Cinica. È la Virtus che sfianca il Panathinaikos e travolge la squadra di Ataman (espulso ad inizio ripresa) in 40’ quasi senza storia. 3 aggettivi non casuali, che fotografano le 3 vittorie in altrettante partite casalinghe in Eurolega di Bologna, capace di rispondere con una prova ai limiti della perfezione alla sconfitta contro Cremona. Dopo Real Madrid e Monaco, è il Pana la terza squadra con obiettivo dichiarato di Final Four che riparte da Bologna senza punti. Il finale 92-75 è soltanto l’emblema di una prestazione che ha visto il roster di Ivanovic prevalere sugli avversari in ogni aspetto del gioco, a partire dal grande atteggiamento. 

La partita che mantiene inespugnato il Paladozza

Tutto per noi parte dall’energia. Questa la sentenza emessa nella pancia del Paladozza da coach Ivanovic a margine della sconfitta contro Cremona. La Virtus non se lo fa ripetere due volte e puntualmente risponde in avvio della difficilissima sfida contro il Panathinaikos. Per reggere l’urto della potenza greca Bologna si affida all’illuminante cervello di capitan Pajola che compie tutte le letture giuste ad ogni latitudine del campo e mette in ritmo compagni e pubblico di casa. Jallow si conferma sempre di più giocatore barometro delle V nere mentre Smailagic è indemoniato a centro area e lancia i suoi sul 19-15 dopo 10’. 

Nonostante l’ormai solita scossa adrenalinica di Matt Morgan ad inizio secondo quarto gli ospiti migliorano la propria precisione al tiro e rimangono in scia guidati da un grande Osman e dal rapidissimo TJ Shorts. E se la prima non basta, ci pensa la seconda: Morgan libera un’altra scarica di decibel per il primo allungo del match 34-25 che diventa 48-33 grazie alle invenzioni di Edwards, alla caparbietà di Jallow e all’onnipotenza di Pajola, qualcosa in più di un uomo in missione. All’intervallo il punteggio recita 48-35. 

Clima tesissimo ad inizio ripresa: a Nunn viene fischiato un fallo tecnico, il suo allenatore Ataman è su tutte le furie e con 2 tecnici consecutivi viene espulso dall’incontro. Ci pensa Edwards a mettere tutti d’accordo con tripla da altro distretto telefonico e penetrazione che consegnano il +15 a Bologna 57-42. Il Panathinaikos tira dal campo con meno del 30% complessivo e prova a riavvicinarsi dalla lunetta ma la Virtus è granitica in difesa e cinica in attacco quando affida il timone della nave a Luca “garra” Vildoza. Al termine del terzo periodo lo score è un 69-53 che non invita la truppa di Ivanovic ad alzare prematuramente le mani dal volante. 

I greci vedono l’ultima chiamata per rientrare in partita ad inizio ultimo quarto: la reazione intavolata da TJ Shorts e Nunn non sembra convinta, così è il viaggio due mani sopra il ferro di Niang a far rima con “non se ne parla neanche” e a rispedire tutto al mittente. A poco più di due minuti dal termine il solito Carsen Edwards mette la ciliegina sulla torta con la tripla che gli vale il ventello personale. Termina 92-75. È ancora grande Virtus al Paladozza. È sempre “amarsi ancora”.

Karim Jallow in azione con la Virtus

Le chiavi del match

La Virtus è stata dominante nei confronti degli avversari in entrambe le metà campo. In attacco ha realizzato almeno un punto in più in tutti i quarti disputati. La vera chiave di svolta come sempre è stata la difesa, vero marchio di fabbrica di Ivanovic: mai in Eurolega infatti nelle prime 6 giornate il Panathinaikos aveva realizzato soltanto 75 punti. 

Grande differenza l’ha poi fatta l’energia portata in campo dalle due squadre, altro aspetto in cui Bologna ha sovrastato gli uomini di Ataman fin dai primissimi frangenti del match. 

I bianconeri hanno sfruttato alla perfezione l’assenza di Holmes a protezione dell’area e si sono aggiudicati la lotta a rimbalzo 39 a 28.

Per i greci la prestazione è stata abbastanza deludente, in particolare nella maniera in cui Nunn e gli altri non sono riusciti a trovare contromisure ai parziali mortiferi dei padroni di casa. La difesa, come sottolineato dall’allenatore nel post partita, non è stata all’altezza. 

Capitan MVP

Edwards si è caricato nuovamente sulle spalle i suoi nei momenti topici del match. ha chiuso con 22 punti e tante triple importanti. La palma di MVP questa volta però va con grande merito al capitano Pajola, protagonista di una prova celestiale fatta di 7 punti, 7 assist e 10 rimbalzi che non rendono completamente giustizia al livello mostrato questa sera. Positivissimi nel reparto lunghi Smailagic, Jallow e Diouf. Secondo mattatore di serata Matt Morgan, sempre estremamente preciso quando chiamato in causa, 15 punti alla fine per lui. 

Per il Pana ci sono i 19 punti di Nunn, i 15 di TJ Shorts e i 14 di Osman.

 

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