Colpaccio Aris in laguna: la Reyer sbaglia troppo e capitola nel finale
Successo pesantissimo per i giallo-neri di Salonicco che espugnano Venezia grazie alla freddezza nel finale

La Reyer apre con un ko la sua campagna europea: colpo esterno per l'Aris di Salonicco, che passa in laguna grazie ad un clamoroso Bryce Jones da 26 punti. Troppi up&down per gli oro-granata, che difendono male negli 1vs1 e sbagliano tanto da fuori e dalla linea della carità. Eurocup subito in salita per Tessitori e compagni.
Parte con un ko la stagione della Reyer: gli oro-granata soccombono in casa ad un Aris che pare - oggi - più quadrato e meno altalenante della formazione di coach Spahija, tradita dai tanti, troppi errori in lunetta e dalle diverse opportunità lasciate sul ferro da oltre l'arco. Finisce 81-85 al Taliercio per la squadra di coach Karaicic, che gioca meglio nei momenti cruciali e - soprattutto - punisce la difesa lagunare negli 1vs1. Un avvio che poteva essere quindi migliore per Tessitori e compagni, battuti dai giallo-neri: un colpo a sorpresa per i greci, che in estate hanno cambiato veramente tanto e potrebbero essere un'outsider in questo torneo. Tre in doppia cifra per coach Spahija: 14 (con 5/15 al tiro) per Ky Bowman, 13 e 7 rimbalzi per un Horton convincente e 12 per un Wiltjer che di fatto ha sparato le sue cartucce nel primo tempo prima di venir limitato dall'aggressività greca. Impreciso al tiro RJ Cole, che paga un brutto 1/6 da fuori. Per i giallo-neri 26 con 8 rimbalzi, 7 falli subiti e 6 assist per un devastante Bryce Jones, 18 per Bryn Forbes, 13 con 7 rimbalzi per Harrell e 10 con il 100% dal campo e 5 rimbalzi per un gran Poulianitis.

Reyer, troppi errori nelle due fasi e troppa discontinuità
Una Reyer a tratti bella (specialmente nel primo quarto e nel primo tempo) ma decisamente troppo pasticciona in attacco ed in difficoltà negli 1vs1 difensivi lascia i primi 2 punti per strada nel suo cammino europeo. Le idee di gioco sembrano esserci, ma va assolutamente aumentata la durezza difensiva nei 40' e la continuità offensiva per poter ambire a qualcosa di importante: è complicato vincere partite punto a punto se si tira con il 60% i tiri liberi e se vengono sbagliate troppe triple aperte (8/28, 28%). Meglio a rimbalzo offensivo e come computo di assist la truppa di Spahija, che ha di che rammaricarsi negli ultimi minuti per le ghiotte occasioni lasciate sul ferro. I ritmi altissimi sono novità piacevole del primo quarto: Parks, Horton e Bowman impattano bene in difesa, scatenando le volate sopra al ferro dello stesso lungo ex Trapani e le giocate di Wiltjer, ispiratissimo.
Il problema è che Venezia non trova continuità, anzi, perde pienamente il filo del discorso subendo 29 punti nel secondo periodo: gli 1vs1 difensivi sono la chiave di volta che manda in cortocircuito la fase difensiva di coach Spahija, fragili e teneri in contenimento con tutti i piccoli e con Parks che si innervosisce. L'attacco a difesa schierata è decisamente migliorabile per i padroni di casa, che faticano a trovare soluzioni con continuità: quando c'è flusso esce sempre un buon tiro, spesso concretizzato, ma non succede spesso. Per vincere queste partite serve uno step in più, in entrambe le metà campo: in difesa occorre maggior pressione e presenza negli 1vs1, in attacco è fondamentale essere più precisi e concreti, non lasciando punti preziosi a cronometro fermo e realizzando qualche canestro ben costruito in più. Niente è perduto, logicamente, ma l'inizio è subito in salita.

Stop difensivi, Jones ed i 170 da Salonicco: l'Aris piace
Questo Aris ruba l'occhio, per davvero. La formazione giallo-nera di coach Karaicic piace e non poco per applicazione, per talento, per attenzione difensiva e - certamente - per i 170 rumorosissimi tifosi greci arrivati in laguna a cantare per 40' ininterrotti. Lo spettacolo della formazione greca è attivato da quell'iradiddio di Bryce Jones, vero mattatore del match del Taliercio: il giocatore visto con la maglia di Cluj Napoca due stagioni fa ha dominato in lungo ed in largo la sfida con i pari ruolo della Reyer, mandando sistematicamente in tilt i tentativi difensivi di Bowman, Cole e Valentine. Solo Wheatle, impiegato nel finale su colui che letteralmente ha girato ed indirizzato la partita, è riuscito a limitarlo almeno parzialmente. La formazione giallo-nera forse non è tra le più forti del lotto, ma l'arsenale offensivo a disposizione è decisamente interessante e di livello: 1vs1 chirurgici a giocare sulle debolezze avversarie, un flusso offensivo che quando viene attivato crea vantaggi sistematici sempre puniti e - soprattutto - la capacità di esaltarsi cavalcando le mani sapieni di Ronnie Harrell ed il carattere di Poulianitis, precisissimo e non solo da fuori. Tirare con il 42% da lontano è punto cruciale a favore, ma piace soprattutto l'adattamento che coach Karaicic ha proposto per il suo Aris nel secondo quarto e non solo: mettere pressione a Wiltjer ha portato dividendi, visto che il canadese dopo i 10 punti nel primo quarto è sparito dal campo, mettendosi in luce solo come passatore. Rischioso? Sì e no, visto che la pressione portata su Cole è stata importante, con l'ex Vilnius che ha sbagliato tanto. Alla fine vince la squadra più fredda e lucida, quella che ha sbagliato meno e quella difensivamente più attenta e pronta negli 1vs1.
