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Matt Morgan in azione con la Virtus

È un Matt Morgan diverso, in costante crescita, quello che si è presentato al cancelletto di partenza della sua seconda stagione sotto le due torri. Il ruolo di sesto uomo che coach Ivanovic ha pensato di cucirgli addosso gli calza a pennello. Dopo la prima stagione di ambientamento nel mondo Virtus e nell’universo Eurolega sembra aver trovato una sua nuova dimensione. Non ha la pressione di dover risolvere tutti i grattacapi per Bologna, perché in estate è arrivato Carsen Edwards, capocannoniere uscente della massima competizione europea e principale indiziato all’incarico di go to guy. Privo dell’ingombrante responsabilità da regista è per certi versi più libero di esprimere il suo esplosivo talento: è quindi pronto ad alzare il volume della radio a Basket City. 

L’inizio di stagione “on fire” infiamma il pubblico virtussino

I primi due mesi di stagione europea per le V nere hanno avuto un andamento piuttosto ondivago, il percorso di Bologna fin qui ha infatti mostrato più di una somiglianza con il dualismo di Dottor Jekyll e Mr. Hyde: ai limiti della perfezione quando si è trattato di mantenere immacolato alla voce sconfitte il proprio fortino, senza la giusta energia e con qualche distrazione fatale di troppo quando le battaglie d’Eurolega si sono spostate “on the road”. 

Tra le mura amiche del piccolo Madison Matt Morgan, prodotto di Cornell University, è stato sicuramente uno dei fattori più determinanti per indirizzare le complicate battaglie nei binari più congeniali alla squadra di Ivanovic. 

Non si è mai preso la copertina come il volto principale dei successi, ma ha sicuramente sempre agito come secondo o terzo violino con il compito di continuare a martellare le difese ospiti. 

Nel suo primo anno in bianconero si è laureato campione d’Italia entrando nel cuore della sua gente, ma ha spesso dovuto ricoprire il ruolo di playmaker con risultati non sempre soddisfacenti. Agli albori dell’annata in corso è stato invece proposto dal suo allenatore montenegrino come uomo in uscita dalla panchina con il compito di sprigionare il suo talento offensivo e far valere tutta la sua pericolosità al tiro nei momenti di riposo concessi a Carsen Edwards. 

L’ex London Lions, giocatore di pura energia se ce n’è uno, si è quasi sempre fatto trovare pronto, con le sue fulminee uscite dai blocchi ha indirizzato l'inerzia dei match e perennemente alzato i decibel del volume di piazza Azzarita, mettendosi in ritmo a suon di triple e scatenando un’infernale tempesta sugli spalti di un Paladozza capace di intimorire squadroni come Real Madrid, Panathinaikos e Monaco.

Matt Morgan in azione contro Valencia

Matt Morgan, che a differenza di molti nuovi compagni di squadra debuttanti ha già alle spalle un anno nel più prestigioso campionato continentale, si è molto spesso messo in mostra anche come uno dei migliori virtussini nelle sconfitte arrivate lontano dal capoluogo emiliano, risultando uno degli ultimi a gettare la spugna a punteggio ormai compromesso, per aggiustare una differenza canestri che potrebbe risultare decisiva nel momento clou della stagione. Ha infatti estratto dal cilindro la sua miglior prestazione balistica in Europa con i 24 punti messi a referto a Valencia. È stato top scorer dei suoi nella trasferta parigina. Alla Zalgirio Arena e al Palau Blaugrana ha concluso rispettivamente con 19 e 17. Infine lo statunitense non ha sfigurato nemmeno nella migliore sconfitta in termini di atteggiamento e tenacia difensiva per la Virtus, ad Istanbul, ospite dei campioni in carica del Fenerbahce. 

Produce più punti rispetto alla scorsa stagione (12,8), lo fa bruciando meglio la retina da due (62%) e scagliando frecce più precise dai 6 metri e 75 (38,5%). 

Matt Morgan contro il Real Madrid

Le parole del diretto interessato sul suo inizio di stagione

Oltre che coi fatti anche con le dichiarazioni Matt Morgan ha prestato attenzione ai suoi miglioramenti e al momento della squadra.

Penso che stiamo andando molto bene. Siamo in una buona posizione, in particolare in Serie A dove siamo primi in classifica. Possiamo, invece, continuare a migliore in Eurolega. Non è un segreto che in casa stiamo rendendo molto bene, abbiamo vinto anche qualche partita molto complicata. Dobbiamo crescere ed essere un po’ più incisivi in trasferta. Solo così finiremo dove ci auguriamo di finire. 

I suoi progressi. 

Per me è stato molto importante fare un anno di conoscenza del basket in Eurolega la scorsa stagione. Questo mi ha permesso di migliore e diventare un giocatore migliore. Ma, allo stesso tempo, ammetto che posso fare ancora meglio di quanto sto facendo ora. Al momento però sono felice dove sono e come sto giocando, il mio obiettivo quindi è continuare a migliorare. 

Il ruolo di sesto uomo in uscita dalla panchina

Non so se è meglio o peggio. Penso sia più questione di farsi trovare pronto nel ruolo che viene dato. In realtà quest’anno ne ho uno molto simile a quello della passata stagione: esco dalla panchina per dare energia e l’anno scorso facevo lo stesso quando entravo al posto di Isaia o Will o altri ragazzi, quest’anno al posto di Carsen e Luca. Ripeto, non so se è meglio o peggio, ma è più questione di essere in “confort” in questo ruolo e avere fiducia in quello che faccio. 

Lo scoppiettante duo con Edwards. 

Ovviamente è un grandissimo giocatore in grado di rendere la vita a tutti molto più facile. Amo condividere il campo con lui, ma penso che per le rotazioni sia molto importante che almeno uno di noi sia in campo. Questo per l’importanza che abbiamo per l’attacco della squadra. Quando siamo nello stesso quintetto otteniamo risultati piuttosto soddisfacenti, ma le rotazioni sono di competenza del coach.

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