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Fener Virtus
Fener Virtus

Niente da fare anche questa volta. La Virtus Bologna non riesce a confermarsi in Eurolega, cadendo ancora in trasferta sul difficile campo dei campioni in carica del Fenerbahce ad Istanbul. Una partita dove le difese hanno prevalso sugli attacchi, e dove gli errori al tiro e le tante palle perse l'hanno fatta da protagonista. Le V nere incappano in una serata horror da parte di Carsen Edwards, battezzato costantemente dalla difesa dei padroni di casa e ben chiuso. Nel finale punto a punto sono due giocate di Nik Melli a decidere la gara, prima con il canestro dell'allungo definitivo, sfruttando un errore a rimbalzo dei lunghi della Virtus e poi causando il fallo in attacco di Pajola sul possesso successivo. Termina 66-64 per i gialloblu, con gli uomini di Ivanovic che devono recriminare per non esser mai riusciti a piazzare il break decisivo in una serata in cui il super attacco dei turchi non è girato. 

La partita

Si parte e subito la Virtus subisce la forza fisica degli esterni del Fener, con Horton-Tucker che gestisce i possessi e fa girare bene palla. Non si segna per i primi due minuti, il ritmo è basso, con le squadre che ancora devono prendere le misure. Il grande ex Carsen Edwards si prende i primi 4 tiri virtussini, sbloccando la gara con un isolamento ed un canestro in fade-away. Risponde subito lo stesso Horton-Tucker, aprendo il duello tra i due ex NBA. Il talento dei gialloblù si fa sentire subito, con Biberovic ed Hall che vanno fortissimo a rimbalzo e nei tape-out, punendo poi dall’arco i cattivi posizionamenti difensivi degli uomini di Ivanovic.


I cambi sistematici della squadra di Jasikevicius cercano subito di sfruttare i mis match. La rim protection dei turchi e i brutti close-out dei bianconeri fanno scappare i padroni di casa sul 10-6, ma la Virtus risponde con gli isolamenti e le giocate di un ottimo Vildoza piazzando un 7-0 di break. Karim Jallow attacca molto efficacemente il ferro e sfida i lunghi del Fener, con Bacot in difficoltà a contenerlo. Le V nere aumentano il ritmo e sfruttano gli spazi, facendo della velocità in transizione l’arma principale in questo inizio. Gli attacchi si muovono con pazienza, cercando di sfruttare i cambi difensivi, ma due errori difensivi di posizionamento riportano i turchi avanti (19-17). Si sbaglia tanto, le due squadre sprecano ed il punteggio rimane bassissimo dopo 14 minuti di gioco. Positivo ancora Momo Diouf, bravo a lavorare in post basso e a sfruttare i centimetri. Il Fener continua a viaggiare con percentuali bassissime, spinto da un Horton Tucker che sembra aver trovato la sua dimensione anche in campo europeo. La difesa dei locali si alza e la Virtus deve forzare molto. Il 5-0 di parziale targato Biberovic-Baldwin chiude il primo tempo sul 30-31.


Si riparte ed il ritmo sembra quello di inizio gara, con le due squadre che non segnano nei primi due minuti e commettono errori banali in impostazione. Carsen Edwards, mai in partita e sempre ben chiuso dai raddoppi dei turchi, viene infatti subito sostituito. A provarci è invece il solito Horton Tucker, che crea invece ottimi tiri e subisce già subito diversi falli dalla difesa virtussina. Le percentuali non si alzano, con gli uomini di Ivanovic che non capitalizzano i buoni tiri presi. Ci pensa Matt Morgan a sbloccare i suoi, infilando, pur marcatissimo, una tripla difficile, seguito subito dopo da Vildoza. Il Fener imposta male in attacco, ma la grande qualità dei suoi uomini gli consente di rimanere a galla, con Hall e Baldwin che puniscono i cambi difensivi della Virtus. A metà quarto siamo 39-39. Solo adesso le due squadre prendono un po’ di fiducia, Pajola si prende le chiavi della regia, trovando molto bene Diarra sotto canestro e mettendo pure una bella tripla da 8 metri. Punteggio ancora bassissimo, con nessuna squadra che sembra spaccare la partita. Le V nere concedono troppi tiri comodi ai gialloblu, che col roster che hanno non perdonano, e piazzano due triple mortifere con Colson e Baldwin che riportano avanti i padroni di casa (50-47).

Fener Virtus


Inizia l’ultimo quarto e per la prima volta la difesa del Fener difende in maniera un po’ più pigra su Carsen Edwards, che torna a segnare per la prima volta da inizio primo quarto. La guardia ex Boston si accende anche in velocità e trova bene Diouf sotto canestro che piazza il mini parziale di 6-2 che costringe Jasikevicius a fermare il gioco. In una partita a punteggio basso come questa anche pochi punti possono fare la differenza. Ale Pajola si accende anche in difesa, il suo marchio di fabbrica, ed accende i contropiedi della Virtus che adesso prova ad allungare, con il Fener già in bonus. C’è però da fare i conti con un Baldwin molto migliorato in questo secondo tempo, e che sfrutta i mis match per attaccare con comodità il ferro. Una tripla di Colson riporta la gara in parità a 5 minuti dalla fine (57-57). I bianconeri vengono graziati dagli uomini di Jasikevicius, che, pur garantendosi ottimi extra possessi, non riescono a segnare. Edwards prova a scuotere i suoi, ma oggi non pare essere serata per il numero 3. Non trema invece Baldwin, che è l’unico a realizzare in maniera continuativa e piazza un parziale che significa nuovo allungo dei campioni in carica sul 62-59. Il finale è punto a punto, con le due squadre in bonus; qualsiasi episodio può decidere il match. La tripla di un Morgan molto clutch riporta la gara in parità, ma il cattivo gioco a rimbalzo della Virtus favorisce il canestro di Melli, mai visto in attacco oggi, che riporta il Fener sul più due (66-64). Una brutta uscita dal blocco sull’attacco successivo indirizza il match, e un’ultima azione offensiva esemplare degli uomini di Jasikevicius, che impedisce alla difesa bianconera di spendere fallo, chiudono il match. La Virtus non sfata il tabù trasferta, e cade ancora.

Le chiavi

Sembrava essere una Virtus diversa quella di oggi rispetto a quella solitamente vista in trasferta in questa stagione. Difesa alta, aggressiva, alternata a zona e a uomo, che ha costretto il Fenerbahce a forzare molto e a segnare quasi esclusivamente con gli isolamenti. Sicuramente ha pagato la brutta prestazione di Carsen Edwards, mai veramente in partita escluso alcuni minuti nell'ultimo quarto e chiuso in ogni angolo dalla difesa. 

Troppo a sprazzi anche la prestazione di Jallow, che nel primo tempo ha attaccato con convinzione e con grande atletismo il ferro, spegnendosi invece negli ultimi 15 minuti e di Morgan, che non è stato capace di regalarci i suoi soliti canestri e non è riuscito a costruirsi troppi punti dal palleggio. Luca Vildoza, che aveva trovato diversi canestri dei suoi ad inizio partita, ha poi perso costantemente nei duelli con Hall.

La Virtus ha comunque messo tanta fisicità, ed ha trovato certezze nei suoi lunghi, con un Momo Diouf che ha lottato sempre come suo solito utilizzando molto il gioco in post-basso, dominando Armando Bacot, che ha giocato pochissimo poi nel secondo tempo. Bene anche Alessandro Pajola, fondamentale nella difesa perimetrale e sempre attento nel leggere le situazioni. 

Il Fenerbahce l'ha vinta con pazienza ed esperienza, accendendosi nel finale con un Baldwin che ha realizzato 12 dei suoi 18 punti nell'ultimo parziale, e difendendo sempre con aggressività nei possessi chiave. Che dire poi di Nicolò Melli, che, dopo una partita opaca in attacco, ha regalato nel finale con due giocate da campione la vittoria ai suoi.  Una partita non facile per gli uomini di Jasikevicius, che più volte oggi si è arrabbiato per la scarsa fluidità offensiva. Proprio per questo la vittoria di oggi è preziosissima per i turchi, che, in una serata no in attacco, sono riusciti comunque a resistere e a non far scappare la Virtus. 

In crescita anche Talen Horton Tucker, che si sta ancora adattando ai ritmi europei, ma che ha mostrato una forza fisica ed una facilità nei movimenti veramente impressionante, e il duo Hall-Colson, che, quando chiamati in causa hanno sempre risposto presenti, il primo con una grande difesa, il secondo con due triple decisive per far rimanere il Fener a galla. Male invece il reparto lunghi, con Bacot e Birch molto lenti e macchinosi nei movimenti e ben limitati dai lunghi della Virtus. 

 

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