Virtus in finale, Olimpia KO. Espugnata ancora Milano in gara 4
Finisce qui la stagione per l'Olimpia, tra rimpianti e delusioni e con Messina pronto per il futuro. Futuro prossimo e roseo per la Virtus, meritatamente in finale da favorita contro la splendida Brescia di Beppe Poeta.

La Virtus vince anche gara4
Si chiude qui. La Virtus Bologna espugna (78-84) per la seconda volta consecutiva il Forum di Assago vince la serie di semifinale. Ora sarà Brescia, da favorita e con il fattore campo e con una carica che una serie così può dare.

Milano saluta una stagione altamente negativa con i tifosi severi con coach Messina (che ha espresso nel post partita la personale intenzione di restare “se Dell’Orco e la proprietà decideranno di tirare una riga decideranno loro”). Molto maggior clemenza con la squadra, a lungo applaudita, specialmente Leday e ovviamente Mirotic, autore di 30 punti e di un lungo abbraccio col pubblico meneghino. Qualcosa di molto simile ad un addio.
La cronaca del match
L’incipit del match non è di quelli spettacolari e il livello estetico del match, per quanto poco conti, non tradirà il suo inizio. L’approccio dei padroni di casa però appare più concentrato, consapevole dell’importanza della serata. Leday produce con attacchi particolarmente fermi e Milano pian piano prova a scavare vantaggio.
L’ingresso di Flaccadori alza l’intensità difensiva e aiuta la transizione, sprigionando Bolmaro che schiaccia aizzando l’ambiente. +8 milano dopo 10-1 parziale.
L’arrivo di Julius Randle a palazzo, arriva agli sgoccioli di un primo quarto eterno, con Milano che mostra una maggiore durezza rispetto a gara3, ma caratterizzata soprattutto da una messe di tiri liberi. 16-12 per l’Olimpia il computo. Notevole pensando soprattutto che in gara 3 Milano ne aveva tirati 14 in totale. Un bene per i biancorossi che volano in doppia cifra di vantaggio.
L’Olimpia continua la gara di testa salendo sul +12. Ottimo l’impatto di Armoni Brooks con 7 punti (ma saranno 9 finali). La Virtus non arretra troppo e appena cala l’intensità milanese (e la qualità degli attacchi) ritorna in scia con 9-0 di parziale ispirato da Taylor e dal solito Shengelia.
La partita non è proprio lo spot di pallacanestro moderna a ritmi sostenuti, ma aver sul campo Toko e Mirotic con la loro classe, ripaga la spigolosità del match. 17 a 16 per il montenegrino all’intervallo. Una vittoria di Pirro visto che la Virtus è viva, in partita e solo a -2.
Se l’attacco non prende linfa dalla transizione, entrambe le squadre perdono ritmo allungando i possessi agli ultimi secondi dove è complesso trovare soluzioni. Non ne giova il pubblico ovviamente e soprattutto Milano che sa di non aver domani e fatica a trovare canestri facili.
La ripresa anzi da fiducia alla Virtus, grazie al solito eroico Shengelia e, in sua assenza, ad un assetto a due lunghi (Zizic e Diouf) inatteso e funzionale. L’Olimpia si conferma altalenante e ancora una volta alterna momenti di grande esaltazione a down difficilmente spiegabili. Cordinier è glaciale con 5 punti a spegnere l’entusiasmo del Forum e la tripla di Pajola firma il +7 ospite.
La Virtus inizia l’ultimo quarto avanti. Milano alza l’intensità grazie ancora a Flaccadori e Diop, specialmente nella metacampo difensiva. Lo strappetto è colmato e Mirotic con la sua educatissima mano riprende a segnare con un parzialino di 5-0 che rimette gli uomini di Messina avanti con 6’ da giocare (73-70) e soprattutto coinvolgendo di nuovo il Forum.
Ma ancora una volta è Cordinier ad impattare il punteggio nel momento di maggior produzione di decibel del palazzo. Mirotic si carica l’attacco sulla spalle (30 con 11 nel quarto periodo) ma son più i meriti del talento ex Nba che delle trame offensive milanesi. D’altro lato Cordinier è in versione chirurgo e approfitta di una dormita difensiva per mettere una tripla, perso su una rimessa (75-78). Sarà il vantaggio decisivo. Shengeila (25+10 rimbalzi) ritorna per mettere la classica ciliegina sulla torta delle V nere. Milano è espugnata, da squadra, con solidità prima mentale che tecnica, e gli elogi a questo spirito di squadra arrivano anche in sala stampa da coach Dusko Ivanovic, orgoglioso della sua squadra che si contenderà ora il titolo.