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Ergin Ataman, bufera in sal stampa, non solo contro Luca Banchi

Gara 1 tra Panathinaikos ed Efes è stato uno spettacolo agonisticamente gradevolissimo in pieno stile Playoff di Eurolega.

Il Panathinaikos supera l'Efes con un grande ultimo quarto in gara 1 di Playoff

Successo greco rispettando il fattore campo, tanto che verrebbe da ricordare il vecchio detto americano secondo il quale “una serie Playoff non inizia finché non c'è una vittoria fuori casa”.

Sfida dura ma globalmente corretta sul legno duro di Oaka, con diversi parziali, decisa in fondo dalla percentuale dall'arco dei turchi che hanno iniziato 8/21 per terminare 9/31. Quell'1/10 finale è costato la gara.

Pana v Efes, gar 1 va ai greci

Come spesso accade nelle infuocate sfide di Playoff sono stati tanti gli episodi discussi a livello arbitrale, su tutti l'interferenza di Juancho Hernagomez sul tiro libero dell'eventuale pareggio di Larkin: l'intensità delle polemiche è stata e sarà acuita dalla designazione arbitrale di Belosevic e Difallah che Eurolega poteva e doveva evitare dopo i precedenti delle fasi decisive della stagione 2024. Sia chiaro, mai e poi mai mi piegherò alla cultura del sospetto e del presunto complottismo, roba che ritengo spazzatura e che se un giorno dovesse passarmi per le testa porterebbe immediatamente al non seguire mai più determinati eventi, basket compreso, tuttavia visti i mesi di aprile e maggio 2024 la stessa Eurolega non poteva mandare altri fischietti? Suvvia, si tratta soltanto di aver un può di buon senso e di allontanare quegli odiosi sospetti. Aggiungerei poi che il livello tecnico degli arbitri è basso, quindi cambia poco da una terna all'altra, soprattutto per come sono fantasiosamente composte.

Detto ciò il campo ha detto 1-0 Pana ma è il dopo gara che si è preso titoli e cronaca, ancora una volta in forma e contenuti assai discutibili.

La bufera in sala stampa con Ergin Ataman protagonista contro tutto e tutti

Ai microfoni di Euroleague TV Luca Banchi è parso assai disturbato da urla che provenivano da vicino, la voce era inequivocabilmente quella di Ergin Ataman. Il Coach toscano si è limitato a dire, come poi ripeterà in sala stampa, che «per vincere ad Oaka non basta un'ottima gara, serve essere perfetti».

In sala stampa è poi toccato ad Ergin Ataman accendere la miccia. Si parte con un ironico «Cominciamo a copiare le regole FIBA, interessante, coi giocatori in conferenza stampa». Messaggio per chi in un periodo nel quale si parla di FIBA ed NBA più che di basket giocato? Pare non ci voglia molto a capirlo.

«La partita è iniziata e finita in modo trano, come strana è la conferenza stampa. Non ho molto da dire sulla gara, avete visto tutto, nulla da aggiungere e non voglio essere sponsor di nessuno» ha proseguito il Coach turco. Quali stranezze? Sponsor di chi o cosa? Qui proprio non si capisce, sarà limite nostro.

Poi l'attacco all'allenatore avversario: «Voglio solo dire al mio amico Luca Banchi che odio la gente che ti sorride in faccia e poi alle tue spalle fa cose per dimostrare qualcosa. Luca puoi chiedere ai tuoi giocatori coi quali ho lavorato 5 anni all'Efes, chiedi loro se ho mai mostrato immagini di un allenamento avversario. Per quale ragione non hai voluto fare allenamento ad Oaka e sei andato ad allenarti al Pireo, in casa dell'Olympiacos? Per quale ragione? Puoi chiedere a Larkin, a Bryant… Se ti dicessero che una sola volta ho mostrato loro immagini dell'allenamento avversario allora domattina mi dimetterei da allenatore. Vai anche domani a fare allenamento al Pireo, è tutto!»

Si continua in perfetto stile Ataman sui singoli: «Grande Juancho stasera, 39' sul parquet nei quali ha anche rimpiazzato Mitoglu che doveva dare di più. Spero si svegli e dia un po' di riposo a Juancho, al quale faccio i complimenti per lo sforzo».

«Non ho visto alcun progresso nella nostra difesa. Come nell'ultima partita abbiamo difeso male ed abbiamo cominciato ad essere aggressivi solo nell'ultimo quarto» prosegue Ataman riguardo al rendimento difensivo dei suoi, già lamentato dopo le ultime sfide di Eurolega quando disse che così facendo le Final 4 le avrebbero viste alla televisione.

Uno sguardo poi anche all'attacco: «Nel secondo quarto, avanti di 10 punti, il problema è stato l'attacco. Abbiamo iniziato a prendere tiri dopo 5 secondi, giocando come Paris, ma non è il nostro sistema. Abbiamo perso disciplina non passandoci più la palla e ciò ha concesso molti punti in contropiede a loro».

«Non abbiamo giocato bene, abbiamo perso il controllo e non so per quale ragione ci siamo ritrovati solo nell'ultimo quarto. E' la prima volta nella mia carriera e dobbiamo tornare ad essere equilibrati perchè l'Efes è una squadra pericolosa» la chiosa sulla gara in generale, prima dell'affondo finale contro tutto e tutti.

«Dovete smetterla di provocare perchè abbiamo vinto l'anno scorso per meriti nostri senza l'aiuto di nessuno  e lo rifaremo senza alcun aiuto. Basta, smettetela perchè sono ragazzi giovani e vengono influenzati da ciò. Smettetela!».

Lo abbiamo detto mille volte e non finiremo mai di ripeterlo: il Pana è uno squadrone che ha tutte le possibilità di riconquistare il titolo di Eurolega vinto a Berlino lo scorso maggio. Ed è allenato da un grandissimo allenatore, dominatore della competizione dal 2019.

Ergin Ataman ci ha abituato spesso negli anni ad esternazioni che hanno causato un certo clamore. Nel mirino arbitri, rivali ed anche i suoi stessi giocatori, ai quali non le ha mai andate a dire. Inoltre parecchi proclami che, va detto, sono quasi sempre stati poi confermati dai fatti. 

Personaggio unico, divisivo al limite dell'amore e dell'odio, ha sempre raccolto la personale stima di chi scrive, frutto anche di un rapporto estremamente piacevole nelle occasioni in cui si è potuto parlare.

Dallo scorso anno però, dalla primavera che poi portò al titolo di Eurolega, ci è parso che un certo limite sia stato superato, magari in linea con quanto fatto dal suo presidente, il cui operato comunicativo non ci ha mai convinto, per usare un eufemismo.

Durante la serie con il Maccabi del 2024 parole pesantissime con sgradevoli accenni al confronto bellico in corso in Medio Oriente, roba che francamente possiamo definire da brivido ed inaccettabili nel contesto sportivo entro il quale vorremmo rimanere sempre. Ora un attacco che ci pare del tutto gratuito ad un collega, peraltro persona come Luca Banchi,  farcito poi da aggiunte generiche che svariano dalle “interessanti” imitazioni delle regole FIBA per chiudere con un'accusa incomprensibile attraverso un chiarissimo “smettetela di provocare” rivolto un po' a tutti.

Le strategie comunicative nello sport sono spesso le più disparate, ne abbiamo conferme quotidiane, ed in questo caso ci pare abbastanza palese che si tratti di una tentativo di spostare lo sguardo da un rendimento sul parquet che è proprio il Coach turco a lamentare come non soddisfacente verso altri lidi che nulla hanno  anche vedere con il gioco. Tattica “old school” che conosciamo a fondo e che tuttavia non sappiamo dove porterà se non a polemiche inutili e dannose che possono solo incendiare un clima che non ne ha alcun bisogno.

No Coach, questa volta, come lo scorso anno, non possiamo minimamente essere d'accordo.

 

 

 

 

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