Il cuore Real non basta. L'Olympiacos resiste a Madrid e vola ad Abu Dhabi.
L'Olympiacos giova del ritorno di Fournier e regge all'ultima offensiva del Real. Quarta final four consecutiva per i reds di Bartzokas. Il Real sarà assente dopo tre finali nelle ultime tre edizioni.

L'Olympiacos stacca il pass per le Final Four di Abu Dhabi vincendo gara4 alla Movistar Arena, 84-86. Un match, come quasi tutti quelli di questa serie, pieno di alti e bassi, illuminato dalla classe di talenti come Fournier e Hezonja, dalla leadership di Llull e Papanikolaou e semplicemente dal killer instinct di Vezenkov.
La cronaca
Coach Mateo rinuncia a Deck e Ibaka (in favore di Bruno Fernando), mentre Campazzo parte dalla panchina, con Feliz promosso in quintetto. In casa Olympiacos la notizia non-notizia è il recupero di Fournier. Tra pretattica e tattica vera, è il Real a partire meglio, sulle ali delle chiavi che hanno accompagnato le versioni migliori stagionali dei blancos: transizione e tiro da fuori.
Hezonja gioca da contratto top firmato in estate, prendendo responsabilità e trovando anche il fondo della retina (saranno 21 alla fine). L'Oly conferma la versione a tratti farraginosa del precedente episodio madrileno e anche Vezenkov non riesce ad entrare in partita giocando un primo tempo anonimo, 0 punti e soli 2 tiri.
Le triple di Hezonja provano a scavare il primo buco tra le squadre (19-11) ma gli ospiti riescono a rimanere vicini. L'ingresso degli antipodi Llull e Gonzalez (più “vecchio” e più giovane sul parquet) elevano di nuovo l'intensità merengues. Il veteranissimo segna due triple, lo emula per metà il compagno inesperto.
Il Real sembra in una serata di ottima mira e prova un altro allungo. Segna anche Campazzo e il solito Hezonja, sempre con due bombe e arriva il massimo vantaggio (+9) sul 43-34. Sono Peters (9 nel quarto) e Fournier (14 nel primo tempo) a tenere i greci vivi, sempre sotto la doppia cifra, in un'altra serata tutt'altro che scintillante, tirando poco e male da 3 (1/6). A metà partità il 47-42 sembra dunque un buon compremesso per l'Olympiacos.
In realtà l'incipit della ripresa mostra come l'Oly sia molto più pericoloso di quanto mostrato. 16-4 di parziale per ribaltare la situazione e mettersi nella condizione di esser la lepre. Fournier gioca una partita che chiarisce i motivi per la sua firma. Segna 9 punti nel terzo periodo e i suoi scappano un paio di volte sul +7. Il Real barcolla ma resiste e si riavvicina soprattutto grazie all'apporto di Feliz (65-68).
L'Olympiacos ritrova il tiro da 3 e trova soprattutto il suo simbolo, Papanikolaou, piuttosto tangenziale alla serie fino ad oggi, letale in gara4. 12-0 di parziale, poi aumentato a 14-2. L'Oly vola sul 67-82, il massimo vantaggio propiziato da tre triple del capitano. 6'30'' da giocare Movistar Arena ammutolita. Il Real è sul punto di non ritorno.

Il finale
Hezonja risveglia i suoi con due canestri (gli ultimi di serata). Un 4-0 che si trasforma in 11-0 che riapre totalmente la partita. L'intesità madridista fa diventare la Movistar Arena una bolgia e l'Olympiacos perde lucidità.
Un paio di rimesse buttate, attacco di nuovo statico più preoccupato di far passare i secondi che di eseguire. Mai una buona idea. L'Olympiacos non trova ritmo, la difesa Real cresce. Ma in maglia rossa gioca un fenomeno. Sasha Vezenkov con 2' sul tabellone segna un tripla irreale a gioco rotto e riporta i suoi a +7.
Ma non è ancora tempo di tirare il fiato. Un'altra rimessa sciagurata riporta il Real sotto. Vezenkov sbaglia una tripla estremamente più agevole e Abalde, con la solita capacità di mettersi in visione, riapre tutto definitivamente sull'82-85.
E' Campazzo a prendere la responsabilità. Tripla su scarico di Hezonja, ferro. Non la miglior costruzione. Scelta affrettata. Ma non sarà l'ultima chance. L'Oly non trova più canestri su azione. Nella girandola di falli e liberi, Campazzo fa 2/2, Fournier un pericoloso 1 su 2. Con una tripla si va a gara5.
12.8'' Campazzo questa volta palla in mano, trova Hezonja costretto a scaricare per Abalde che si costruisce un buon tiro da 3. La promettente parabola però si spegne sul ferro. Finisce 84-86. Il Real esce a testa alta da una serie che sembra più chiusa e che invece ha saputo affrontare in crescendo. L'Olympiacos scaccia i fantasmi merengues e si gode l'ennesima qualificazione all'atto finale dell'Eurolega.
Le chiavi del match
Il Real ha saputo giocare sin dalle prime battute il basket che predilige. Trovare transizione e una buona giornata dall'arco. Un tiratore sarà una necessità vitale nei piani estivi (qualcuno ha detto Kramer?) ma anche individuare una leadership tecnica più solida e continua. Musa ed Hezonja (top scorer stasera) non difettano di talento ma non han saputo trascinare la squadra nelle difficoltà, anche emotivamente con il solito Llull a misurare il termometro del palazzo quando serviva.
Coach Mateo ha saputo elevare l'intensità difensiva dei suoi trovando anche risposte da Fernando in una serata di liti arbitrali per Tavares. Se la difesa funziona, conferma il vecchio adagio che aiuterebbe anche l'attacco. Poter correre è stata la ragione per la quale Madrid ha prima condotto e poi rimontato. Senza di essa, a metacampo, ci sono difficoltà che anche emergono con il tiro da fuori ben più deficitario da situazioni non di contropiede.
Rimane la Liga per non chiudere senza titoli e questa serie, per quanto dal finale deludente, può far vedere il bicchiere mezzo pieno per aver complicato e non poco la vita ai vincitori della regular season di Eurolega. Non proprio un titolo di cui fregiarti, soprattutto se ti chiami Real Madrid, ma un dato vista l'innegabile differenza tra le due squadre.
L'Olympiacos festeggia per la quarta final four consecutiva come detto. L'ennesimo tentativo di alzare la coppa. E forse il tempo che separa i ragazzi di Bartzokas da Abu Dhabi servirà a ritrovare continuità per quel gioco oramai marchio di fabbrica del coach greco.
Gara4 vede in copertina i singoli. Fournier e i suoi 23, perfetto da 2 ancora disastroso dall'arco (17% nei playoffs), fondamentali e costanti per tutto il match, anche se col brivido del libero finale sbagliato. In una serata fondamentale e difficile, il francese ha saputo dare un contributo importante.
La fiammata, la prima della serie, di Papanikolaou. 6 punti con 7 tiri e nessuna bomba a segno nelle prime tre gare. 12 con 4/6 dall'arco stasera con una raffica tra terzo e quarto periodo che sembrava aver chiuso la questione. E infine Vezenkov, lontano parente del Vezenkov di gara1, 10 con 10 tiri ma una sola tripla vincente e decisiva per fermare la carestia di canestri in piena rimonta Real.
Certo non è un dettaglio e ne una colpa aver profili di questo calibro, ma dopo gara1 la serie sembrava poter esser senza storia, deludente per pathos e punitiva per colpe del passato tra le contendenti. Invece l'Olympiacos ha denotato una mancanza di concentrazione per tutti i 40' che hanno sempre dato al Real degli appigli per rimanere attaccati alle partite.
Un lusso che non si può concedere a squadre più solide di questo Madrid e che l'Olympiacos non dovrà dunque ripetere se vuole evitare una gita nell'emirato senza coppa. Per ora una comunque giusta celebrazione ad un gruppo che da oramai quattro anni non manca mai l'obiettivo di esser tra le ultime quattro.