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Alessandro Pajola in palleggio contro Willis
Alessandro Pajola in palleggio contro Willis

Due passi indietro.

Dopo la sconfitta subita a Valencia, la Virtus Bologna cade anche all'Adidas Arena di Parigi, al termine di una gara interamente condotta dai padroni di casa.

Paris, sin dai primi minuti, impone il proprio ritmo e mostra un'intensità sui due lati del campo che le Vu nere non riescono mai a pareggiare.

L'aspetto più problematico per i bianconeri riguarda le palle perse, ventisei alla sirena finale, ma anche i rimbalzi offensivi concessi e, più in generale, una fase difensiva fin troppo morbida per contenere l'atletismo e la rapidità dei francesi. Nel post gara, è dello stesso avviso Dusko Ivanovic, consapevole delle difficoltà mostrate dai suoi: "Questa sera Parigi ha giocato meglio, dimostrando specialmente una notevole intensità. Noi abbiamo avuto grandi problemi con le palle perse e nelle uscite difensive fuori dal perimetro sul tiratore avversario. Quando perdi 26 possessi e concedi 20 rimbalzi offensivi è difficile rimanere in partita."

Diretto, conciso, come spesso gli capita, il tecnico bianconero analizza la prestazione della squadra, faticosa dal punto di vista mentale e fisico. La Virtus non riesce mai a ruotare con i tempi giusti sul perimetro quando Paris muove la palla e subisce canestri pesanti da ogni posizione.

A livello individuale, faticano Diouf e Aslton, inconsistenti a rimbalzo, così come Hackett e Vildoza; Edwards colpisce solo nel primo tempo, mentre Morgan e Pajola si confermano in buona forma, risultando, alla fine, i più costanti.

Bologna è una squadra giovane, con ampi margini di crescita: è necessario capire al più presto su quali aspetti lavorare maggiormente e trovare automatismi che permettano ai giocatori in campo di concretizzare le idee di coach Ivanovic.

 

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