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Eurolega alle prese con una miriade di informazioni errate o parziali riguardo i propri costi. C'è un solo modo di comunicare la verità.

«Se un imprenditore, un gruppo od una polisportiva vogliono spendere parecchio denaro come proprietari di un club di Eurolega non possiamo certo impedirglielo».

Parole e musica sentite diverse volte e da chi ricopre ruoli importantissimi all'interno della massima manifestazione continentale. Parole e musica che sono vere ed inequivocabili. Ma... sì c'è un ma, o meglio diversi ma.

Eurolega |Eurodevotion

Sono ormai anni che si discute sulla sostenibilità di Eurolega ed è difficile, impossibile trovare tesi a sostegno del fatto che questa lega possa andare avanti senza l'apporto delle grandi proprietà. Urge sgomberare il campo da equivoci, non siamo in America ed il modello di business sportivo è lontano anni luce da quanto accade nelle grandi leghe come NBA, NFL etc.

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Business, appunto: l'Eurolega è così definibile? Detto che in nessuno sport abbiamo mai creduto a proprietari che hanno investito senza un preciso interesse, il punto di partenza per il mondo del grande basket europeo riguarda la trasparenza e tutto ciò che si trasforma automaticamente in comunicazione ai fruitori del prodotto.

E' diventata più che stucchevole la lettura pressochè quotidiana di informazioni errate, parziali o addirittura "schierate" riguardo i costi che ogni club sostiene. Non è possibile dare alcun credito a quelle informazioni perchè derivano da numeri che non sono accessibili se non attraverso indiscrezioni che lasciano il tempo che trovano.

E' ora di dire basta a questo tipo di comunicazione che arriva ai tifosi influenzandone le opinioni in maniera assai scorretta. Ci rendiamo conto che si parla di budget senza indicare la differenza tra lordo e netto? Che se ne parla senza sottolineare quanto riguardi la squadra e quanto invece il resto del club? Che si legge di eventuali fiscalità più favorevoli riguardo alcuni paesi in una maniera almeno lacunosa che porta il lettore a conclusioni sbagliatissime? E queste sono solo alcune delle grandi falle comunicative che vengono date in pasto a chi legge.

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Servono esempi? "Le spagnole possono pagare di più perchè il costo lordo è più basso": ma quando mai... "L'Olympiacos aveva (2023/24) un budget tra le primissime in Eurolega": falso, clamorosamente falso.

Se poi però il fatto di non essere trasparenti serve a qualcuno per poter nascondere la propria incapacità nel compito che si svolge , allora è un'altra cosa. Cosa vuol dire? Semplicemente che se io dirigente corrispondo ad esempio un ingaggio folle ad un giocatore che non lo merita o addirittura ad un "brocco patentato" perchè è l'unico modo che ho per essere considerato sul mercato, dove non godo di stima da parte di alcuno, allora diventa troppo facile l'alibi del «loro possono spendere di più» quando in realtà lo sto facendo proprio io ma sono protetto appunto dalla nebbia che circonda i numeri del mio lavoro e che ho quindi interesse a mantenere.

Ci vengono in soccorso immediatamente proprio le recenti parole di Zeljko Obradovic: «I grandi giocatori di Eurolega costano 1, 2 milioni, tuttavia i budget non giocano». E se qualcuno obiettasse che il miglior allenatore di sempre ha vinto con un Pana assai o con un Fener simile, sarebbe bene che ricordasse anche i successi con un Partizan di "bambini", talentuosissimi ma bambini, piuttosto che con una Badalona non certo in formato corazzata.

Ecco perchè è oggi il momento della trasparenza. E' oggi il momento di comunicare ufficialmente le retribuzioni nette di tutti i giocatori ed allenatori di Eurolega, aggiungendovi quanto viene corrisposto ai dirigenti ed infine rendendo noto il costo aziendale globale (qui non è necessario il dettaglio per ovvie ragioni) di tutte le persone che lavorano all'interno delle organizzazioni.

Una volta fatto questo, non vi è alcun ostacolo nel dare corretta informazione dell'imposizione fiscale di ogni paese. Semplicemente non vi è nulla di ostativo al dire chiaramente che se il giocatore X percepisce la cifra Y netta, questa costa al club l'importo Z perchè in quel paese la fiscalità è di un certo tipo, differente da altri.

Inoltre, fondamentale, è oggi il momento di informare con chiarezza estrema se vi è possibilità retributiva differente dal rapporto di lavoro per giocatori, dirigenti o altri soggetti. Nel dettaglio si deve far luce sui cosiddetti "diritti d'immagine". Fino a quale percentuale della retribuzione questa forma alternativa può essere usata? E' anche questa una situazione diversa per ogni paese, sempre che sia realmente regolamentata? Eurolega regolamenta la fattispecie?

Quando si parla di stipendi corrisposti agli allenatori si intende solo la persona del Coach oppure sono ricompresi anche gli assistenti in un contesto quindi di staff?

Altro tema che favorirebbe la trasparenza e darebbe elementi di giudizio sia agli addetti ai lavori sarebbe una lista ufficiale delle agenzie che rappresentano i giocatori. Se ne ricaverebbero elementi per farsi opinioni interessanti. A tale proposito, non ci faremo troppi amici nel dirlo, non ci fanno impazzire situazioni in cui una stessa agenzia rappresenta un allenatore ed allo stesso tempo uno o più giocatori della squadra. E non lo diciamo in senso "andreottiano"...

Il problema della sostenibilità di Eurolega non sarebbe certo risolto da questa comunicazione trasparente, tuttavia sarebbe un primo, piccolo ma fondamentale passo in direzione di un mondo che troppo spesso prende ad esempio la NBA per poi però evitare di assorbirne le cose che paiono più semplici. Nel dubbio, basta farsi un giro su Hoopshype.

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