PARTNERS

Alla Virtus Arena va in scena una prova di forza autoritaria dei padroni di casa. Nel posticipo della 10ª giornata, la Virtus Bologna onora al meglio la BeliNight superando nettamente la Bertram Derthona per 92-77. Nonostante un avvio promettente dei piemontesi, capaci di sfruttare la freschezza atletica degli esterni, la truppa bolognese ha progressivamente stritolato l'attacco avversario, togliendo certezze e ritmo alla manovra di Tortona. Una vittoria corale, costruita sulla difesa e sublimata dalle giocate dei singoli, che lancia le V Nere verso le sfide di Eurolega con rinnovata fiducia.

La partita

Palla a due e subito ritmi forsennati. La Bertram approccia senza timori reverenziali: Christian Vital punisce la difesa sui blocchi, e Justin Gorham apre il campo costringendo i lunghi bolognesi ad uscire dal pitturato. La Virtus risponde affidandosi al post basso di Derrick Alston Jr, vero playmaker aggiunto in avvio. Il match vive di fiammate: Carsen Edwards attacca il ferro con veemenza, ma Tortona resta a contatto grazie alla precisione dall'arco dei suoi esterni. Alla prima sirena è sostanziale parità.

La seconda è la frazione decisiva. La second unit della Virtus alza l'intensità in maniera esponenziale. Alessandro Pajola inizia il suo show difensivo, pressando a tutto campo i portatori di palla piemontesi e sporcando le linee di passaggio. Saliou Niang fa valere la fiscità ed attacca molto bene in transizione. Derthona va in blackout offensivo, faticando a costruire tiri puliti e commettendo tre palle perse consecutive che innescano la transizione primaria di Bologna. Matt Morgan piazza due triple in uscita dai blocchi che valgono il +10. Il parziale di 26-15 nel quarto manda le squadre al riposo con l'inerzia tutta bianconera (48-35).

Al rientro dagli spogliatoi, la Bertram prova a scuotersi. Coach Fioretti ordina una difesa più aggressiva sul pick and roll centrale e Artūrs Strautiņš trova punti pesanti di pura energia. Tortona rosicchia qualche punto arrivando fino al -8, ma la Virtus non trema. A respingere l'assalto ci pensa Momo Diouf: il centro azzurro domina nel pitturato, catturando rimbalzi offensivi cruciali che generano extra-possessi vitali. Una sua schiacciata in traffico e un canestro sulla sirena spettacolare di Morgan spaccano definitivamente la partita (80-57).

L'ultimo periodo è pura gestione per la Virtus. Derthona tenta l'ultimo assalto con la small ball, ma la coperta è corta: concedendo troppo fisicamente sotto le plance, i piemontesi subiscono il gioco interno di Bologna. Con il cronometro amico, la Virtus controlla i ritmi, trovando buone spaziature e circolazione perimetrale. Gli ultimi minuti sono "garbage time" utile solo per le statistiche individuali, prima che la sirena sancisca il definitivo 92-77 tra gli applausi dell'Arena.

Le chiavi

La Virtus ha vinto la partita nella propria metà campo, specialmente nel secondo quarto. L'applicazione sistematica della difesa denial sulle ali e l'aggressività sul pick and roll avversario (spesso con uscite show forti dei lunghi) hanno costretto Derthona a giocare 1 contro 1 statici, disinnescando il loro sistema di flow offense. I 18 punti concessi da palle perse sono un dato condanna per gli ospiti.

Il differenziale a rimbalzo (42 a 29 per Bologna) racconta molto della partita. La Virtus ha controllato i tabelloni, ma soprattutto ha insistito nel servire i lunghi in area (paint touches). Questo ha costretto la difesa di Tortona a collassare dentro, aprendo autostrade per gli scarichi sul perimetro, dove i tiratori bolognesi hanno tirato con percentuali sopra il 40%.

Mentre il quintetto base di Tortona ha retto l'urto fisico, la panchina non ha garantito lo stesso impatto. Al contrario, la Virtus ha mantenuto standard elevati di esecuzione anche con le rotazioni. L'abilità di Bologna di avere sempre almeno due creatori di gioco in campo ha reso l'attacco fluido per tutti i 40 minuti, impedendo alla difesa piemontese di adattarsi.

Liga Endesa Jornada 9: Murcia e Penya OK, cade Gran Canaria

💬 Commenti