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Andreas Obst
Andreas Obst

C’è stato un momento in cui il mondo si è accorto definitivamente di Andreas Obst. Forse è accaduto lo scorso settembre, in quella semifinale dei Mondiali in cui la Germania ha abbattuto il Dream Team americano, o forse è stato venerdì sera scorso, quando il tiratore tedesco ha frantumato il record di triple segnate in una singola gara di Eurolega: 11 bombe contro il Barcellona, nella cornice bollente dell’Audi Dome di Monaco. Numeri che parlano da soli, che scrivono la storia.

Andreas Obst, 28 anni, 191 centimetri, è una guardia che vive per il tiro da fuori. La sua carriera ha sempre gravitato intorno ai riflettori, ma mai con questa intensità. Prima, era il “cecchino di casa”, il giocatore affidabile che tutti volevano nel quintetto, ma ora è diventato il miglior tiratore del continente. È così che succede quando fai piovere triple in serie: sei nel radar di chiunque, in questo caso nel solo terzo quarto. 

Il percorso di Obst non è stato quello di un talento precoce che domina fin dal primo giorno. È cresciuto in Germania, passando per club come il Brose Bamberg e l’Ulm, con una breve parentesi in Spagna, all’Obradoiro, che lo ha temprato ulteriormente. Ma è stato negli ultimi anni che il suo talento è esploso, diventando un’arma imprescindibile per il Bayern Monaco e la nazionale tedesca.

Il Mondiale e l’ascesa di Obst

Se c’era bisogno di un segnale, quel segnale è arrivato ai Mondiali nelle Filippine. La Germania ha conquistato l’oro con un’impresa collettiva, ma dentro quel meccanismo perfetto c’era un’arma letale: il tiro da tre di Obst. Ha chiuso il torneo con il 42% dall’arco, segnando 2 triple a partita, ma i numeri non raccontano tutto. È stata la semifinale contro gli Stati Uniti a consacrarlo: in una serata storica per il basket tedesco, Obst ha piazzato triple pesanti che hanno piegato la resistenza del Dream Team, lasciando il mondo a bocca aperta.

Anche alle Olimpiadi, l’anno precedente, aveva dato segnali della sua pericolosità: 38% da tre, una tripla di media. Ma era ancora un’arma poco considerata. Oggi, dopo l’oro mondiale e il record in Eurolega, la sua reputazione è un’altra.

Andreas Obst

La notte delle 11 triple

La gara di venerdì 22 novembre contro il Barcellona è già storia. Obst ha firmato 34 punti, di cui 33 arrivati dall’arco, con un incredibile 11 su 16 complessivo e sei triple solo in un quarto. A un certo punto stava tirando con il 10 su 12, un livello di precisione irreale che ha reso il record di 11 triple qualcosa di quasi inevitabile. Ha superato un muro che sembrava inscalfibile, quello delle 10 triple in una gara di Eurolega, condiviso da mostri sacri come Shane Larkin, Andrew Goudelock e Marcus Eriksson.

Non è solo una questione di numeri. Tirare da tre è uno sforzo fisico e mentale enorme, specialmente quando le difese sanno che sei in serata, che sei un pericolo costante, che sei tu l’uomo da fermare. Obst ha saputo mantenere la freddezza e la precisione di un cecchino sotto pressione.

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Il Bayern e il futuro

Con questa vittoria, il Bayern Monaco si conferma terza forza in Eurolega, forte di un record di 8-3 e una striscia casalinga perfetta. Obst è il simbolo di questa squadra: solida, ambiziosa, capace di alzare l’asticella quando conta.

Ma il record non è solo una pietra miliare per lui e per il Bayern. È il sigillo definitivo che consacra Andreas Obst come il miglior tiratore attualmente in Europa. Nessuno ha il suo mix di precisione, rapidità di rilascio e sangue freddo nei momenti decisivi.

Il futuro? È ancora tutto da scrivere, ma una cosa è certa: quando Obst prende la palla e alza il tiro da oltre l’arco, le difese tremano, e il pubblico sa che sta assistendo a qualcosa di speciale.

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